"Sole Luna Doc Fest" (in edizione ibrida) torna dopo 10 anni allo Steri di Palermo: il programma

Chiara Andrich e Andrea Mura, direttori artistici del Sole Luna Doc Fest 2021
Il programma prevede 40 le proiezioni in calendario per il pubblico in presenza tra film in concorso e fuori concorso a cui si aggiunge un palinsesto pomeridiano di appuntamenti dedicati a progetti, associazioni e laboratori per i più piccoli, per tornare a incontrarsi dopo mesi di isolamento forzato.
«Come nel 2020 - dice la presidente Lucia Gotti Venturato – sarà un’edizione ibrida, in presenza e online per un pubblico geolocalizzato, così da garantire la visione ad un maggior numero di spettatori».
Luce e composizioni optical segnano la grafica firmata come sempre da Donato Faruolo: scenari geometrici che si articolano a partire dalla suggestione delle orbite e che diventano metafora del viaggio, delle latitudini suggerendo moti continui, perpetui, ma anche variazioni, interruzioni, intoppi, deviazioni che segnano la vita come accade nel periodo che stiamo attraversando.
«L’Ateneo è da sempre partner del Festival - dice Gabriella D’Agostino, direttore scientifico del Festival docente di antropologia culturale all’Università di Palermo - Gli studenti sono i nostri interlocutori privilegiati. Ci è sembrato il momento opportuno di riproporre la XVI edizione in uno dei luoghi simbolo della città per contribuire a dare un segnale di ricostruzione di un futuro condiviso».
«Promuovere la cultura è una nostra specifica vocazione – commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Fabrizio Micari – Ospitare un’iniziativa come Sole Luna allo Steri, la nostra sede più importante, un luogo fortemente simbolico per la storia di Palermo, è un prezioso esempio di come UniPa persegua l’impegno di disseminazione educativa e culturale nella società e nel territorio. Questo Festival e il nostro Ateneo condividono un obiettivo: dimostrare quanto arte e cultura generino formazione, sviluppo del pensiero, rinnovo di identità e di collettività e siano strumenti indispensabili di cui fornire in particolare le nuove generazioni».
«Titoli provenienti da tutto il mondo che affrontano i temi dei diritti umani, dell’ambiente, dell’emigrazione e che, quest’anno, raccontano molto il lockdown dovuto alla pandemia», dicono i direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura.
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