"Somnïando", Gabriella Lupinacci celebra Dante: la mostra al Palazzo Jung di Palermo

Un'opera della mostra "Somniando" di Gabriella Lupinacci
Il nome della mostra deriva dal canto XXXIII del Paradiso di Dante, nei versi che esplicitano l’impossibilità di descrivere a parole ciò che si prova al risveglio da un sogno: "Qual è colüi che somniando vede, che dopo 'l sogno la passione impressa rimane, e l'altro a la mente non riede, cotal son io, ché quasi tutta cessa mia visïone, e ancor mi distilla nel core il dolce che nacque da essa."
Tele e colori che accompagnano l’osservatore in un viaggio introspettivo e articolato; anime in cammino in un luogo non luogo, intriso di visioni e silenzio. Lo stesso in cui l'autrice ha vissuto anni fa, durante una difficile esperienza ospedaliera, oltrepassando quella soglia indefinibile e immateriale dell’esistenza che riaffiora attraverso le raffigurazioni di un mondo misterioso ed etereo.
La mostra è già stata presentata ad agosto a Noto, in anteprima nazionale, in versione ridotta con 30 opere, riscuotendo un grande interesse del pubblico. A Palermo, città natale di Gabriella Lupinacci, la mostra è arricchita da 20 opere in più e segue un diverso filo conduttore, che nasce dai giorni neri della pandemia e della forzata chiusura in casa, come luogo di sospensione, ricordi e volontà di raccontare e raccontarsi.
L’obiettivo finale di questo progetto è suscitare interesse culturale e sociale, riuscire a richiamare visitatori nei luoghi della cultura, comunicare messaggi di ripresa, riflessione, per una rinascita interiore, per ricominciare a nutrirsi di arte, musica, poesia, tutti ingredienti per un vero rinascimento umano e artistico, per cacciare con piccoli gesti, la paura e la tristezza accumulata in tanti mesi di isolamento e inquietudine.
In galleria, un prezioso catalogo per studiosi e amatori che la pittrice destina ai suoi interlocutori, con testi di Leoluca Orlando, Vinny Scorsone, Giovanna La Bua, Pino Schifano, Marta Potenza, Vincenzo Boscia, Maria Annaloro, Lia Frasconà e Gabriella Lupinacci.
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