"L´uomo nero": la subcultura mafiosa tra musica e danza

Secondo appuntamento per la rassegna "Presente Futuro" organizzata dal Teatro Libero di Palermo per dare luce alle compagnie teatrali nazionali più giovani. Ad esibirsi è questa volta la Compagnia Omonia di Trapani, che porta in scena "L'uomo nero".
"L'uomo nero" è uno spettacolo che prende vita da una riflessione dettagliata sul retaggio della mentalità mafiosa come subcultura dei siciliani. Si concentra sul “silenzio emotivo”, uno stato di stasi, di accettazione rassegnata, di dolorosa coesistenza.
Tra le musiche dal vivo di Gabriele Giambertone e Giuseppe Rizzo, viene lentamente rivelato come la convivenza con questa realtà sia un mero atteggiamento mentale che è difficile scrollarsi di dosso, perché ha invaso e impregnato i nostri spazi fisici e mentali. La libertà sembra lontana, sembra mancare. La rete invisibile della rassegnazione è soffocante.
Sulla scenografia di Alessandro Montemaggiore si staglia l'uomo nero: una creatura che opprime, incute timore, rapisce i sogni, che non è soltanto l’uomo di mafia ma anche l’alone di mafiosità che incombe nel quotidiano della vita degli adulti.
Roberto Galbo, Silvia Giuffrè e Cinzia Tartamella danzano, si muovono, si toccano: esprimono la seduzione del male, del lasciarsi andare e il conseguente tormento del siciliano, sempre in bilico tra il combattere e il lasciar correre, con pigra noncuranza.
La rassegna "Presente Futuro" ha una durata di dieci giorni e apre le porte su cinque differenti spettacoli - visualizza il programma in pdf - uniti dal filo della creatività: cinque performance di teatro e danza che fanno del contemporaneo il loro punto nodale.
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