"Sogno di una notte di mezza estate": il capolavoro shakespeariano a Segesta
Nell'ambito del "Calatafimi Segesta Festival", va in scena al Teatro Antico di Segesta, da venerdì 25 a domenica 27 agosto alle 19.15, "Sogno di una notte di mezza estate", un capolavoro shakespeariano che racconta di un mondo dove i fantasmi dell’irrazionale sono necessari e benefici per la razionalità che accompagna l'essere umano.
Un'esplorazione divertente e spesso comica negli abissi dell’inconscio in un allestimento semplice e leggero come semplice e leggera è la scrittura del Bardo.
Due luoghi d’azione: il primo luogo Atene, dove regna Teseo che si accinge a sposare Ippolita, dopo averla sconfitta in battaglia. Il secondo luogo d’azione la foresta dove, in una furibonda perenne lite amorosa, regnano Oberon e Titania sovrani di una corte di fate e folletti.
Atene è il luogo del quotidiano, della razionalità, dell’ordine. La foresta il luogo dell’irrazionale, dove tutto diventa possibile, gli istinti si scatenano e la realtà diventa illusoria e inafferrabile come un sogno. Fra i due luoghi si muovono ed agiscono, su racconti paralleli, i quattro innamorati e i rozzi artigiani.
Ciascuno di loro con storie e finalità diverse, chi per ritrovare se stesso negli affetti e le proprie passioni, chi per ritrovare fama, gloria e denaro: ma tutti alla ricerca della propria stabile identità.
Si rischia di rimanere emarginati dal mondo se la luce del giorno non interviene a raffreddare cervello e fantasie e a ridare al mondo ordine ed equilibrio. Ma quando sembra che le cose siano rientrate nel loro equilibrio, ecco che ritornano la notte e i fantasmi inquietanti delle passioni, che la luce sembrava di avere domato.
Un'esplorazione divertente e spesso comica negli abissi dell’inconscio in un allestimento semplice e leggero come semplice e leggera è la scrittura del Bardo.
Due luoghi d’azione: il primo luogo Atene, dove regna Teseo che si accinge a sposare Ippolita, dopo averla sconfitta in battaglia. Il secondo luogo d’azione la foresta dove, in una furibonda perenne lite amorosa, regnano Oberon e Titania sovrani di una corte di fate e folletti.
Atene è il luogo del quotidiano, della razionalità, dell’ordine. La foresta il luogo dell’irrazionale, dove tutto diventa possibile, gli istinti si scatenano e la realtà diventa illusoria e inafferrabile come un sogno. Fra i due luoghi si muovono ed agiscono, su racconti paralleli, i quattro innamorati e i rozzi artigiani.
Ciascuno di loro con storie e finalità diverse, chi per ritrovare se stesso negli affetti e le proprie passioni, chi per ritrovare fama, gloria e denaro: ma tutti alla ricerca della propria stabile identità.
Si rischia di rimanere emarginati dal mondo se la luce del giorno non interviene a raffreddare cervello e fantasie e a ridare al mondo ordine ed equilibrio. Ma quando sembra che le cose siano rientrate nel loro equilibrio, ecco che ritornano la notte e i fantasmi inquietanti delle passioni, che la luce sembrava di avere domato.
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