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"Sogno di una notte di mezza estate": il capolavoro shakespeariano a Segesta

  • Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017
  • Teatro Antico di Segesta - Calatafimi-Segesta (Tp)
  • Dal 25 al 27 agosto 2017 (evento concluso)
  • 19.15
  • 23.85 euro (intero), 19.85 euro (ridotto under 18, studenti universitari, over 65, convenzione Unpli card)
  • Informazioni e prenotazioni ai numeri 370.1379758, 0924.950586; botteghino 0924.953013, 328.8663774 e 388.8590466
Nell'ambito del "Calatafimi Segesta Festival", va in scena al Teatro Antico di Segesta, da venerdì 25 a domenica 27 agosto alle 19.15, "Sogno di una notte di mezza estate", un capolavoro shakespeariano che racconta di un mondo dove i fantasmi dell’irrazionale sono necessari e benefici per la razionalità che accompagna l'essere umano.

Un'esplorazione divertente e spesso comica negli abissi dell’inconscio in un allestimento semplice e leggero come semplice e leggera è la scrittura del Bardo.

Due luoghi d’azione: il primo luogo Atene, dove regna Teseo che si accinge a sposare Ippolita, dopo averla sconfitta in battaglia. Il secondo luogo d’azione la foresta dove, in una furibonda perenne lite amorosa, regnano Oberon e Titania sovrani di una corte di fate e folletti.

Atene è il luogo del quotidiano, della razionalità, dell’ordine. La foresta il luogo dell’irrazionale, dove tutto diventa possibile, gli istinti si scatenano e la realtà diventa illusoria e inafferrabile come un sogno. Fra i due luoghi si muovono ed agiscono, su racconti paralleli, i quattro innamorati e i rozzi artigiani.

Ciascuno di loro con storie e finalità diverse, chi per ritrovare se stesso negli affetti e le proprie passioni, chi per ritrovare fama, gloria e denaro: ma tutti alla ricerca della propria stabile identità.

Si rischia di rimanere emarginati dal mondo se la luce del giorno non interviene a raffreddare cervello e fantasie e a ridare al mondo ordine ed equilibrio. Ma quando sembra che le cose siano rientrate nel loro equilibrio, ecco che ritornano la notte e i fantasmi inquietanti delle passioni, che la luce sembrava di avere domato.

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