Splendore, ricchezza e trionfante folklore: il Ballo Pantomima della Cordella a Petralia Sottana
Il Ballo Pantomima della Cordella a Petralia Sottana
Imperdibile appuntamento che si rinnova ogni anno la prima domenica dopo ferragosto è il Ballo Pantomima della Cordella, usuale nei matrimoni contadini come rito propiziatorio per il nuovo nucleo familiare e come augurio di fertilità nella procreazione della prole.
Il Ballo Pantomima della Cordella, unica espressione folkloristica inclusa nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana, è una danza circolare che vanta una tradizione lunga più di ottanta anni.
Si tratta di un ballo che vede partecipi dodici coppie di ballerini che, a ritmo di tarantella e seguendo i comandi del bastoniere, intrecciano i curdeddi (lunghi nastri colorati) attorno ad una pertica fino a formare un tessuto policromo, per poi sfilarlo con molta abilità eseguendo il ballo in senso inverso.
Il ballo consiste nell’eseguire quattro figure - danze grazie alle quali si creano diversi intrecci sulla pertica, simili alle tessiture del telaio: la prima simboleggia la primavera, la seconda l’estate, la terza l’autunno e la quarta, chiamata “ u paraccu” proprio perché ricorda un ombrello, l’inverno.
Si crea, quindi, un legame tra le stagioni ed il ciclo del grano quindi alla figura dell’autunno si collega la semina, a quella dell’inverno il germogliamento, a quella della primavera levatura e fioritura del germoglio e a quella dell’estate la spigatura e la raccolta.
Con l’avvento del Cristianesimo il culto della dea pagana fu sostituito con quello della Madonna dell’Alto, patrona di Petralia Sottana, e tutt’oggi permane la valenza simbolica della danza, eseguita sull’aia a coronamento della riproposizione dell’antico matrimonio contadino, come inno di ringraziamento per la fertilità della terra e di quella dei giovani sposi.
Il Ballo Pantomima della Cordella, unica espressione folkloristica inclusa nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana, è una danza circolare che vanta una tradizione lunga più di ottanta anni.
Si tratta di un ballo che vede partecipi dodici coppie di ballerini che, a ritmo di tarantella e seguendo i comandi del bastoniere, intrecciano i curdeddi (lunghi nastri colorati) attorno ad una pertica fino a formare un tessuto policromo, per poi sfilarlo con molta abilità eseguendo il ballo in senso inverso.
Il ballo consiste nell’eseguire quattro figure - danze grazie alle quali si creano diversi intrecci sulla pertica, simili alle tessiture del telaio: la prima simboleggia la primavera, la seconda l’estate, la terza l’autunno e la quarta, chiamata “ u paraccu” proprio perché ricorda un ombrello, l’inverno.
Si crea, quindi, un legame tra le stagioni ed il ciclo del grano quindi alla figura dell’autunno si collega la semina, a quella dell’inverno il germogliamento, a quella della primavera levatura e fioritura del germoglio e a quella dell’estate la spigatura e la raccolta.
Con l’avvento del Cristianesimo il culto della dea pagana fu sostituito con quello della Madonna dell’Alto, patrona di Petralia Sottana, e tutt’oggi permane la valenza simbolica della danza, eseguita sull’aia a coronamento della riproposizione dell’antico matrimonio contadino, come inno di ringraziamento per la fertilità della terra e di quella dei giovani sposi.
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