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"Storie di migrazione, storie nostre": il cinema a Palazzo Branciforte con il regista Piero Li Donni

  • Settimana delle Culture
  • Palazzo Branciforte - Palermo
  • 15 maggio 2019 (evento concluso)
  • 20.30
  • Gratuito
Balarm
La redazione

"Loro di Napoli. Afro – Napoli United" di Piero Li Donni

Proseguono gli appuntamenti della rassegna "In viaggio. Storie di migrazione, storie nostre", organizzata da Sole Luna – Un ponte tra le culture e Fondazione Sicilia nell’ambito della "Settimana delle Culture": mercoledì 15 maggio Palazzo Branciforte ospita le proiezioni di due storie di migrazione, di sofferenza ma anche di accoglienza e integrazione.

Apre la serata "Sea of Sorrow, Sea of hope" di Estephan Wagner e Marianne Hougen-Moraga, film che racconta la storia di Manal, costretta a fuggire dalla Siria per le minacce di morte a seguito di uno scontro con l’ISIS. 

Manal lascia i tre figli a casa, nella speranza di ricongiungersi presto in Europa. Tuttavia dopo 10 lunghi mesi in Danimarca apprende che per altri tre anni non presentare domanda per il ricongiungimento familiare. 

Decide allora di salvarli facendo affrontare anche a loro la fuga e seguendoli a distanza. Ne perde le tracce in Turchia, e dopo 9 lunghi giorni scopre che sono sopravvissuti ma si trovano in prigione. Così non le rimane che organizzare un altro pericoloso tentativo per attraversare il mare e un altro viaggio illegale in Danimarca. A un anno di distanza, la famiglia è finalmente riunita.
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La seconda parte della serata vede protagonista il regista Piero Li Donni, presente in sala per introdurre il film "Loro di Napoli. Afro – Napoli United", in un aperto confronto con il pubblico presente.

Il film di Li Donni segue la storia dell’Afro-Napoli United, squadra di calcio ammessa a giocare nel campionato federale italiano di Terza Categoria: un sogno per molti giocatori stranieri provenienti da Costa d’Avorio, Capo Verde, Senegal e Brasile, senza un permesso di soggiorno. 

Maxim è fuggito da un paese in guerra, Costa d’Avorio, dove era una promessa del calcio. Adam, Adamo per la sua madre adottiva napoletana, ha abbandonato la scuola. È il portiere della squadra e lavora part-time come barista acrobatico. Lello ha un figlio che vive all’estero. È apolide. Vuole avere un’altra possibilità. 

Le leggi italiane sull’immigrazione sono tanto restrittive quanto aggrovigliate in una giungla di "buropazzia", contro cui l'ostinato allenatore Antonio combatte a modo suo per tenere insieme la squadra. 
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