Suggestioni di una vocalità sacra e arcaica: Mauro Tiberi dà voce a "I Canti di Dioniso"
Mauro Tiberi (foto Photoistanti)
Un percorso vocale che parte da una vocalità aurea, estatica e incantatoria tipica del mito di "Bromios" l’urlatore, il ruggente: venerdi 24 gennaio Mauro Tiberi dà voce a "I Canti di Dioniso" nella nuova sede del teatro Atlante di Palermo (via della Vetriera 23, traversa di via Alloro).
Voce, tamburo e lyra pontiaca sono gli strumenti di cui si serve il polistrumentista, cantore e ricercatore nell'ambito delle tradizioni vocali sciamaniche e orientali con particolare interesse per le vocalità sacre di varie religioni indoeuropee attuali e primitive, nonché studioso di vocalità orientale, produttore e insegnante di tecniche vocali.
Alla luce di ciò, "I Canti di Dioniso" è una ricostruzione basata sulla vocalità arcaica del mediterraneo e del continente euroasiatico, stimolata dalle formule vocali dei rituali orfici presenti nelle diverse raccolte di "Inni d’Orfeo" datati approssimativamente fra il Terzo secolo a.C. e il Quarto secolo d.C.
Mauro Tiberi ha studiato canto bizantino partecipando al coro durante il rito domenicale nella basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma, durante il rito cattolico greco con il canto melchita libanese. In seguito ha studiato nel coro della chiesa di San Teodoro al Palatino, nel periodo in cui officiavano il rito i monaci del Monte Athos.
Ha collaborato, inoltre, con Michiko Hirayama, Sainkho Namtchilak, Markus Stockhausen, Jamaaladeen Tacuma e affianca la sua attività di divulgatore culturale su argomenti di antropologia musicale all’attività di concertista e insegnante di tecniche vocali estese.
Voce, tamburo e lyra pontiaca sono gli strumenti di cui si serve il polistrumentista, cantore e ricercatore nell'ambito delle tradizioni vocali sciamaniche e orientali con particolare interesse per le vocalità sacre di varie religioni indoeuropee attuali e primitive, nonché studioso di vocalità orientale, produttore e insegnante di tecniche vocali.
Alla luce di ciò, "I Canti di Dioniso" è una ricostruzione basata sulla vocalità arcaica del mediterraneo e del continente euroasiatico, stimolata dalle formule vocali dei rituali orfici presenti nelle diverse raccolte di "Inni d’Orfeo" datati approssimativamente fra il Terzo secolo a.C. e il Quarto secolo d.C.
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Non un canto degli umani invocatori ma il perseguire il canto della divinità che solamente in seguito si tramuterà in invocazione, formula magica, preghiera, sacrificio poetico. Un rito addomesticato che aprirà lentamente le porte alle vocalità orientali del cristianesimo.Mauro Tiberi ha studiato canto bizantino partecipando al coro durante il rito domenicale nella basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma, durante il rito cattolico greco con il canto melchita libanese. In seguito ha studiato nel coro della chiesa di San Teodoro al Palatino, nel periodo in cui officiavano il rito i monaci del Monte Athos.
Ha collaborato, inoltre, con Michiko Hirayama, Sainkho Namtchilak, Markus Stockhausen, Jamaaladeen Tacuma e affianca la sua attività di divulgatore culturale su argomenti di antropologia musicale all’attività di concertista e insegnante di tecniche vocali estese.
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