Sul "tetto" di Palermo come non l'hai mai vista: l'esclusiva visita nel regno di pianeti, stelle e asteroidi
La sala meridiana del Museo della Specola di Palermo
Da lassù ci si sente padroni della città e si riconoscono chiese, oratori e teatri di Palermo.
Sulla Torre Pisana di Palazzo Reale si scorgono tre cupole che corrispondono ad altrettanti tetti mobili circolari e apribili, nati per permettere le osservazioni della volta celeste grazie ai telescopi custoditi al loro interno.
È il Museo della Specola che sorge negli stessi locali in cui, nel 1790, fu fondato il Reale Osservatorio Astronomico di Palermo; che ancora oggi, dopo più di 200 anni, svolge la sua attività di ricerca.
Nell'ambito del festival "Il Genio di Palermo", il Museo apre le porte alle visite che si svolgono in via straordinaria il venerdì mattina, dalle 9.30 alle 12.30 (27 maggio e 3 giugno).
La Specola, fortemente voluta da Francesco d’Aquino, principe di Caramanico, e finanziata da Ferdinando di Borbone, nacque all’interno dell’Accademia dei Regi Studi, antenata dell’Università.
Per la sua realizzazione, intervennero Giuseppe Venanzio Marvuglia, Léon Dufourny e Domenico Marabitti; il primo direttore fu il matematico e teatino valtellinese Giuseppe Piazzi che utilizzò per primo il prezioso telescopio Ramsden a scala circolare scoprendo, l’1 gennaio 1801, l’asteroide Cerere Ferdinandea.
Con questo nome, Piazzi volle consacrare alla Sicilia e al sovrano l’oggetto della sua scoperta. Ma tutta la Specola è un paniere infinito di storie di studiosi straordinari, veri Geni del sapere: come il principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa o l’astronomo Pietro Tacchini.
La visita è sconsigliata a chi ha problemi cardiaci per la presenza di molte scale.
Sulla Torre Pisana di Palazzo Reale si scorgono tre cupole che corrispondono ad altrettanti tetti mobili circolari e apribili, nati per permettere le osservazioni della volta celeste grazie ai telescopi custoditi al loro interno.
È il Museo della Specola che sorge negli stessi locali in cui, nel 1790, fu fondato il Reale Osservatorio Astronomico di Palermo; che ancora oggi, dopo più di 200 anni, svolge la sua attività di ricerca.
Nell'ambito del festival "Il Genio di Palermo", il Museo apre le porte alle visite che si svolgono in via straordinaria il venerdì mattina, dalle 9.30 alle 12.30 (27 maggio e 3 giugno).
La Specola, fortemente voluta da Francesco d’Aquino, principe di Caramanico, e finanziata da Ferdinando di Borbone, nacque all’interno dell’Accademia dei Regi Studi, antenata dell’Università.
Per la sua realizzazione, intervennero Giuseppe Venanzio Marvuglia, Léon Dufourny e Domenico Marabitti; il primo direttore fu il matematico e teatino valtellinese Giuseppe Piazzi che utilizzò per primo il prezioso telescopio Ramsden a scala circolare scoprendo, l’1 gennaio 1801, l’asteroide Cerere Ferdinandea.
Con questo nome, Piazzi volle consacrare alla Sicilia e al sovrano l’oggetto della sua scoperta. Ma tutta la Specola è un paniere infinito di storie di studiosi straordinari, veri Geni del sapere: come il principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa o l’astronomo Pietro Tacchini.
La visita è sconsigliata a chi ha problemi cardiaci per la presenza di molte scale.
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