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Un alfabeto visivo per raccontare l’identità culturale unica e originale di Palermo

  • Botteghe Colletti - Palermo
  • Dal 29 giugno al 29 luglio 2018 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 21.00
  • Gratuito
  • Per informazioni inviare una mail a info@ciaociaostudio.com
Balarm
La redazione

Lettera G disegnata da Irene Bacchi

La mostra, interamente dedicata al graphic design, espone i lavori dei più noti studi di grafica internazionali. Trentadue designers internazionali per raccontare l’identità culturale di Palermo, riuniti in "One of a type", la collettiva curata da Ciao Ciao Studio con il patrocinio di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 e di AIAP, Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva.

L'obiettivo è quello di celebrare l’identità di Palermo, sintesi di stratificazioni artistiche e culturali, grazie al contributo di designers di fama mondiale provenienti da ben 12 nazionalità diverse. Alcuni dei paesi rappresentati sono stati protagonisti della storia della Sicilia, come il Medio Oriente, la Grecia, la Spagna, la Francia; altri partecipanti sono paesi europei come l’Ungheria, la Svizzera, l’Olanda, il Belgio e la Germania, ed extraeuropei come gli Stati Uniti.

Ogni partecipante è stato invitato a tradurre in versione grafica la propria visione della città, attraverso il disegno di una sola lettera dell'alfabeto. Una sola "type". Il titolo della mostra è infatti un gioco di parole ispirato al modo di dire inglese "one of a kind" che in questo caso diventa "one of a type". L'unicità di Palermo coincide pertanto con ogni singolo carattere; la somma di tutte le lettere dà vita ad un alfabeto scoordinato che riflette la natura mutevole e multiculturale della città e le sue diverse impronte culturali.

Le 26 lettere sono stampate in posters di formato 50x70 cm, in carta The Tube di FAVINI, azienda di riferimento a livello mondiale nella realizzazione di specialità grafiche innovative. L'alfabeto in mostra è spunto di riflessione sui cambiamenti storici ed attuali, instaurando un dialogo con il pubblico all’interno di un vero e proprio laboratorio visivo multiculturale. Il pubblico è infatti parte attiva dell’esposizione: ciascuno sarà invitato a creare delle parole o delle frasi utilizzando la famiglia tipografica esposta. 
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