Un tripudio di volute e festoni: alla scoperta della Cappella della Mortificazione di Trapani
La cappella della "mortificazione" a Trapani
Carceri inaccessibili, campanili panoramici, la Madonnina di Andrea Della Robbia e i crocifissi delle leggende, palazzi nobiliari, aree archeologiche e un inedito progetto per i più piccoli: ritornano a Trapani "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre, per scoprire la città tra visite e passeggiate (leggi l'articolo di approfondimento).
Il luogo della penitenza, colmo di riferimenti e simboli che alludono alla mortificazione e alla morte: è un colpo d’occhio la Cappella della Mortificazione di Trapani, uno scrigno di architettura e di arte, inglobato nel complesso dei Domenicani, dietro l’abside della chiesa.
La cappella è dedicata al Santissimo Crocifisso e apparteneva ai membri della Confraternita della Mortificazione, che erano soliti sottoporsi ad esercizi penitenti sul corpo. È stata realizzata nel XVIII secolo (1715-1730), su progetto dell’architetto trapanese Giovanni Biagio Amico.
Preceduta da un vestibolo, ha una copertura a botte ribassata, ornata con dipinti e stucchi. Alle pareti, rivestite di decorazioni lignee con colonne, lesene, festoni e rocaille, si trovano tele settecentesche raffiguranti scene della Passione di Cristo, recentemente ricollocate. Tanti gli elementi simbolici che alludono alla mortificazione e alla morte.
A Trapani sono 25 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Trapani, al costo di 15 euro.
Il luogo della penitenza, colmo di riferimenti e simboli che alludono alla mortificazione e alla morte: è un colpo d’occhio la Cappella della Mortificazione di Trapani, uno scrigno di architettura e di arte, inglobato nel complesso dei Domenicani, dietro l’abside della chiesa.
La cappella è dedicata al Santissimo Crocifisso e apparteneva ai membri della Confraternita della Mortificazione, che erano soliti sottoporsi ad esercizi penitenti sul corpo. È stata realizzata nel XVIII secolo (1715-1730), su progetto dell’architetto trapanese Giovanni Biagio Amico.
Preceduta da un vestibolo, ha una copertura a botte ribassata, ornata con dipinti e stucchi. Alle pareti, rivestite di decorazioni lignee con colonne, lesene, festoni e rocaille, si trovano tele settecentesche raffiguranti scene della Passione di Cristo, recentemente ricollocate. Tanti gli elementi simbolici che alludono alla mortificazione e alla morte.
A Trapani sono 25 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Trapani, al costo di 15 euro.
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