"Un trittico di Pietro Novelli nel Giardino Ibleo": visite alla Chiesa dei Cappuccini di Ragusa
La Chiesa di Sant'Agata ai Cappuccini di Ragusa
Cattedrali barocche e piccole chiese nascoste, circoli e palazzi nobiliari, musei, giardini e persino un piccolo teatro: "Le Vie dei Tesori" debuttano a Ragusa, Modica e Scicli con tre weekend alla scoperta dei gioielli del Val di Noto in programma ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre.
A Ragusa per tre weekend sarà possibile ammirare il trittico di Pietro Novelli conservato all'interno della piccola Chiesa di Sant'Agata ai Cappuccini: una straordinaria pala d’altare incastonata in una pregevole cornice lignea e raffigurante l’Assunta fra Sant’Agata e Santa Barbara.
Commissionata per i Padri Cappuccini da Niccolò Placido di Branciforte, Principe di Leonforte, quest’opera costituisce la principale attrazione di questa piccola chiesa, che sorge al fianco del convento oggi all’interno dei Giardini Iblei, sul luogo in cui si trovava un tempio dedicato a Sant’Agata, che ancor oggi si venera.
Ma all’interno si conservano altri dipinti di valore, sopravvissuti al sisma del 1693, come la tela della Natività risalente al 16esimo secolo. Da non perdere il soffitto affrescato, su cui è impressa la data del 1714, opera di ebanisteria di grande valore nel contesto ibleo.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
A Ragusa per tre weekend sarà possibile ammirare il trittico di Pietro Novelli conservato all'interno della piccola Chiesa di Sant'Agata ai Cappuccini: una straordinaria pala d’altare incastonata in una pregevole cornice lignea e raffigurante l’Assunta fra Sant’Agata e Santa Barbara.
Commissionata per i Padri Cappuccini da Niccolò Placido di Branciforte, Principe di Leonforte, quest’opera costituisce la principale attrazione di questa piccola chiesa, che sorge al fianco del convento oggi all’interno dei Giardini Iblei, sul luogo in cui si trovava un tempio dedicato a Sant’Agata, che ancor oggi si venera.
Ma all’interno si conservano altri dipinti di valore, sopravvissuti al sisma del 1693, come la tela della Natività risalente al 16esimo secolo. Da non perdere il soffitto affrescato, su cui è impressa la data del 1714, opera di ebanisteria di grande valore nel contesto ibleo.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
|
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
Elliott Erwitt (per la prima volta) a Palermo: 190 scatti unici a Palazzo Reale
34.969 letture 823 condivisioni -
MOSTRE
"Spazio Umano" a Palermo: visionari e visioni nella chiesa di San Mamiliano
9.559 letture 82 condivisioni -
MOSTRE
Palermo raccontata olio su tela in "Luogo comune": la mostra all'Instituto Cervantes
1.060 letture 2 condivisioni










Seguici su Facebook
Seguici su Instagram
Iscriviti al canale TikTok
Iscriviti al canale Whatsapp
Iscriviti al canale Telegram




