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Una domenica al Planetario di Villa Filippina: le osservazioni al Sole e il saluto all'inverno

Balarm
La redazione

Eclissi parziale di sole

Porte aperte al Planetario e Museo astronomico di Villa Filippina a Palermo dove domenica 19 marzo sono in programma due appuntamenti pensati per gli appassionati delll'astronomia.

Si comincia alle 12.00 con l’appuntamento "Progressione del ciclo solare" in cui gli esperti guidano il pubblico a conoscere il Sole sotto la cupola del Planetario e, a seguire, con l'utilizzo di due telescopi opportunamente filtrati, si osserva la fotosfera e la cromosfera solare.

«L'attività solare viene misurata in base al numero di macchie solari che compaiono sulla superficie solare - spiegano gli esperti del Planetario di Villa Filippina -. Quando la superficie solare mostra tante macchie, il Sole sta attraversando una fase di maggior attività ed emette maggior energia nello spazio circostante.

Il numero medio di macchie solari presenti sul Sole non è costante ma varia tra periodi di minimo e di massimo. Il ciclo solare è il periodo, lungo in media 11 anni, che intercorre tra un periodo di minimo (o massimo) dell'attività solare e il successivo. L'ultimo picco di attività solare si è verificato nel 2012 quindi siamo già in una fase di intensa attività e ci avviamo verso un nuovo picco».
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Il secondo appuntamento è in programma la sera del 19 marzo, dalle 19.00 alle 21.00 (in tre turni): un "arrivederci" al cielo invernale con l’evento "Punto vernale. Dall’inverno alla primavera".

In programma, l’osservazione delle costellazioni del cielo invernale e degli oggetti di profondo cielo al telescopio, le proiezioni sia del cielo invernale che di quello primaverile sotto la cupola del Planetario.

«Ancora per pochi giorni saranno visibili le costellazioni del cielo invernale.

Daremo un ultimo sguardo alle costellazioni di Orione, del Toro e del Cane Maggiore (con la stella più luminosa del cielo, Sirio) e ai tantissimi oggetti di profondo cielo presenti all'interno di queste costellazioni (nebulose e ammassi) grazie all'ausilio dell'Unistellar, un telescopio che ci consente di osservare oggetti così particolari nonostante l'inquinamento luminoso della città», spiegano gli esperti del Planetario. 
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