Una grande installazione a forma di spirale di Gianfranco Meggiato per le vittime di mafia

L'installazione vista da Palazzo Belmonte Riso
L’installazione si compone di 2000 sacchi militari e ha un diametro di 10 metri ed è la prima opera temporanea di grandi dimensioni realizzata a Palermo in memoria delle vittime di Cosa Nostra. Su progetto di Dario Scarpati, esperto di accessibilità museale, l’opera è concepita per consentire l’ingresso alle persone con disabilità motoria e agli ipovedenti in autonomia, grazie alla presenza di guide in braille, coniugando così gli aspetti legati all’arte e all’accessibilità.
«L'opera di Meggiato simboleggia la rinascita di un pensiero e di una coscienza che risveglia valori sopiti - dice la curatrice Daniela Brignone - Partendo dalla storia egli riscrive idealmente il futuro di un territorio, ridando un senso alla lotta per la libertà individuale. Attraverso l'espressione artistica, Meggiato traccia un percorso iniziatico, sospeso spazialmente e temporalmente, per ridestare gli animi dall'indifferenza al fine di intravedere la luce. "La Spirale della vita" coniuga così il valore dell’arte e della cultura a quelli dell’umanità».
L'installazione inoltre è accompagnata da un catalogo pubblicato da Editoriale Giorgio Mondadori, con interventi istituzionali e saggi della curatrice Daniela Brignone e del critico Luca Nannipieri.
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