Una vita in musica che è "Puro desiderio": un'intima e inedita Teresa De Sio in concerto a Palermo

La cantante Teresa De Sio
Una nuova, intima e inedita Teresa De Sio chiude "Vocazioni", la rassegna estiva del Teatro Biondo di Palermo (leggi qui per saperne di più): domenica 28 luglio al Chiostro di Sant'Antonino la cantautrice porta sul palco una tappa del suo "Puro Desiderio Tour".
Tour che prende il nome dal suo ultimo album: "Puro Desiderio" segna il passaggio a una nuova "era" di quella che è considerata una delle artiste più importanti della scena musicale italiana.
«In questo disco – spiega Teresa De Sio – ho aperto una nuova, per me inedita, riflessione su me stessa, sui sentimenti, su profondità dentro cui fino ad oggi non avevo voluto guardare, sulla mia/nostra capacità di desiderare».
La cantautrice svela al pubblico un mondo musicale e poetico intimo, rimasto a lungo privato. Realizzato col giovane produttore, compositore e arrangiatore Francesco Santalucia, il disco è un mix di ritmi acustici che a tratti sfiorano l’elettronica.
Le splendide orchestrazioni si fondono con percussioni, strumenti etnici e chitarre steel, il suono analogico, profondo e caldo, spazia in universi musicali diversi, dal rock al pop d’autore, diventando quasi lisergico e progressive, senza mai tradire la scrittura diretta ed evocativa di testi intimi e profondi.
Tour che prende il nome dal suo ultimo album: "Puro Desiderio" segna il passaggio a una nuova "era" di quella che è considerata una delle artiste più importanti della scena musicale italiana.
«In questo disco – spiega Teresa De Sio – ho aperto una nuova, per me inedita, riflessione su me stessa, sui sentimenti, su profondità dentro cui fino ad oggi non avevo voluto guardare, sulla mia/nostra capacità di desiderare».
La cantautrice svela al pubblico un mondo musicale e poetico intimo, rimasto a lungo privato. Realizzato col giovane produttore, compositore e arrangiatore Francesco Santalucia, il disco è un mix di ritmi acustici che a tratti sfiorano l’elettronica.
Le splendide orchestrazioni si fondono con percussioni, strumenti etnici e chitarre steel, il suono analogico, profondo e caldo, spazia in universi musicali diversi, dal rock al pop d’autore, diventando quasi lisergico e progressive, senza mai tradire la scrittura diretta ed evocativa di testi intimi e profondi.
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