TEATRO E CABARET
HomeEventiTeatro E Cabaret

"Verso l’Uno - il mito della Biga Alata": il celebre mito di Platone in scena allo Stand Florio di Palermo

  • Stand Florio - Palermo
  • 21 settembre 2021 (evento concluso)
  • 21.15
  • 10 euro
  • Biglietti acquistabili online. Info al numero 366 5010982. Per l'accesso allo spettacolo è necessario esibire il Green pass
Balarm
La redazione

Una scena dello spettacolo "Verso l’Uno - il mito della Biga Alata" (foto di Raffaele Pullara)

Dopo il debutto al teatro greco di Tindari e il recente sold out a Palazzo Riso, torna a Palermo lo spettacolo "Verso l’Uno - il mito della Biga Alata", in scena martedì 21 settembre allo Stand Florio (via Messina Marine 40).

Lo spettacolo unisce teatro, danza e poesia per narrare il mito della Biga Alata, raccontato dal filosofo Platone nel suo "Fedro", dialogo composto da tre discorsi sul tema dell’amore.

Secondo tale mito, l'anima è un carro condotto da un auriga e trainato da due cavalli: uno nero che rappresenta l'istinto e l'emozione, e uno bianco che simboleggia il sentimento e la mente.

Per effetto dei cavalli la biga abbandona il Mondo delle Idee, cade, spezza le ali e s'incarna in un corpo, perdendo i ricordi di ciò che ha contemplato dentro quel cielo fecondo. Solo attraverso una relazione d'amore autentico l'auriga saprà risvegliarsi, e l'anima potrà ritrovare l'unità originaria.

L'idea nasce dall'unione dei talenti di tre donne: l’attrice, formatrice e co-fondatrice del Teatro Atlante (che organizza l'evento) Preziosa Salatino, la danzatrice italo-egiziana Soad Ibrahim e l’autrice e interprete Sofia Muscato.

Le musiche originali sono di Raffaele Pullara, accompagnato dalle percussioni di Salvo Compagno. Si ricorda che per l'accesso allo spettacolo è necessario esibire il Green pass.
Se vuoi essere informato su altri eventi come questo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.
...e condividi questo articolo sui tuoi social:

COSA C'È DA FARE