"Le strade del Capo": itinerario alla scoperta di mestieri, Santi e architettura
La Cattedrale di Palermo
In occasione della nuova edizione di "Sheberth Festival", Sherbeth e Terradamare rinnovano la loro collaborazione presentando "Le vie dei Gusti – Itinerari Culturali Sherbeth": sabato 30 settembre alle 10, è in programma l'itinerario "Le strade del Capo. I mestieri, i Santi e la superba architettura".
Il percorso si snoda in luoghi storici della città: Oratorio di Sant’Onofrio, chiesa di Sant’Agostino, chiesa di Sant’Ippolito (esterno), via delle sedie volanti, tetti della Cattedrale.
Un tempo dinanzi all’Oratorio di Sant'Onofrio scorreva il fiume Papireto, il cui nome deriva dalle piante di papiro che copiose crescevano sui suoi argini. Oggi, racconta la storia del Santo, eremita per eccellenza, bonariamente chiamato dai palermitani "Santu Nofriu u’ pilusu".
Nella chiesa di Sant'Agostino si svolge il rito delle Rose, dedicato a Santa Rita: l'edificio risale al 1275, quando fu costruita sulla precedente cappella della famiglia Maida per volere delle famiglie Sclafani e Chiaromonte.
Nei primi anni del Settecento l’interno della Chiesa, ad unica navata, subì una radicale rivisitazione: l’originaria copertura in legno fu sostituita da una volta a botte, e fu chiamato il grande Giacomo Serpotta (1656-1732) per curarne l’apparato ornamentale con i suoi raffinati stucchi.
Alcune strade del Capo ricordano altre storie: quelle degli antichi mestieri dei saponari e delle sedie volanti che verranno narrati durante la passeggiata e la figura di Petru fudduni, umile "pirriaturi" e lavoratore della pietra, non era letterato di professione, scrisse però innumerevoli poemi; visse pure una giovinezza scapestrata, ma ebbe modo di cantare la vanità delle cose.
La passeggiata termina nella Cattedrale di Palermo, laddove ogni cultura ha lasciato la sua traccia, dove l’incanto arabo normanno si snoda in elementi architettonici superbi, fino a giungere alla maestosa cupola, per fetta scenografia di una città vista dall’alto.
Il percorso si snoda in luoghi storici della città: Oratorio di Sant’Onofrio, chiesa di Sant’Agostino, chiesa di Sant’Ippolito (esterno), via delle sedie volanti, tetti della Cattedrale.
Un tempo dinanzi all’Oratorio di Sant'Onofrio scorreva il fiume Papireto, il cui nome deriva dalle piante di papiro che copiose crescevano sui suoi argini. Oggi, racconta la storia del Santo, eremita per eccellenza, bonariamente chiamato dai palermitani "Santu Nofriu u’ pilusu".
Nella chiesa di Sant'Agostino si svolge il rito delle Rose, dedicato a Santa Rita: l'edificio risale al 1275, quando fu costruita sulla precedente cappella della famiglia Maida per volere delle famiglie Sclafani e Chiaromonte.
Nei primi anni del Settecento l’interno della Chiesa, ad unica navata, subì una radicale rivisitazione: l’originaria copertura in legno fu sostituita da una volta a botte, e fu chiamato il grande Giacomo Serpotta (1656-1732) per curarne l’apparato ornamentale con i suoi raffinati stucchi.
Alcune strade del Capo ricordano altre storie: quelle degli antichi mestieri dei saponari e delle sedie volanti che verranno narrati durante la passeggiata e la figura di Petru fudduni, umile "pirriaturi" e lavoratore della pietra, non era letterato di professione, scrisse però innumerevoli poemi; visse pure una giovinezza scapestrata, ma ebbe modo di cantare la vanità delle cose.
La passeggiata termina nella Cattedrale di Palermo, laddove ogni cultura ha lasciato la sua traccia, dove l’incanto arabo normanno si snoda in elementi architettonici superbi, fino a giungere alla maestosa cupola, per fetta scenografia di una città vista dall’alto.
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