Una visita tra gli stucchi di Giacomo Serpotta: la Chiesa di Sant'Orsola dei Negri

Un particolare della Chiesa di Sant'Orsola dei Negri a Palermo
Sono oltre cento tra palazzi, chiese, musei, ville, parchi e storiche sedi di uffici, i monumenti coinvolti nell'evento "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), che giunge alla sua undicesima edizione e si svolge dal 29 settembre al 29 ottobre.
Per tutti i weekend della manifestazione, ogni sabato e domenica, sarà possibile visitare la Chiesa di Sant'Orsola dei Negri.
È un gioiello che trabocca di stucchi di Serpotta. Solo che qui, nella chiesa di Sant’Orsola dei Negri (dal nero della veste dei confrati), il “maestro del bianco” non scolpisce putti gioiosi ma si esercita magnificamente in un repertorio legato alla morte.
La pietosa sepoltura dei defunti del quartiere e l’ufficio delle messe in suffragio erano infatti le occupazioni della Compagnia di Sant’ Orsola che costruì la chiesa nel 1662.
Proprio la questua per fare celebrare le messe scatenò una lunga diatriba con l’unione dei “Miseremini” di San Matteo, conclusa con la sentenza che concesse a entrambi la possibilità di questuare, ma in tempi diversi. Nell’interno preziose opere di Pietro Novelli, di Gaspare Serenario, dello Zoppo di Gangi.
Per tutti i weekend della manifestazione, ogni sabato e domenica, sarà possibile visitare la Chiesa di Sant'Orsola dei Negri.
È un gioiello che trabocca di stucchi di Serpotta. Solo che qui, nella chiesa di Sant’Orsola dei Negri (dal nero della veste dei confrati), il “maestro del bianco” non scolpisce putti gioiosi ma si esercita magnificamente in un repertorio legato alla morte.
La pietosa sepoltura dei defunti del quartiere e l’ufficio delle messe in suffragio erano infatti le occupazioni della Compagnia di Sant’ Orsola che costruì la chiesa nel 1662.
Proprio la questua per fare celebrare le messe scatenò una lunga diatriba con l’unione dei “Miseremini” di San Matteo, conclusa con la sentenza che concesse a entrambi la possibilità di questuare, ma in tempi diversi. Nell’interno preziose opere di Pietro Novelli, di Gaspare Serenario, dello Zoppo di Gangi.
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