Uno scrigno barocco con le reliquie di Serpotta: la visita alla Chiesa di San Matteo

Chiesa di San Matteo a Palermo
Sono oltre cento tra palazzi, chiese, musei, ville, parchi e storiche sedi di uffici, i monumenti coinvolti nell'evento "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), che giunge alla sua undicesima edizione e si svolge dal 29 settembre al 29 ottobre.
Per tutti i weekend della manifestazione sarà possibile visitare la Chiesa di San Matteo.
Splendido gioiello del barocco palermitano, sorge in corso Vittorio Emanuele e fu costruita nel 1633 per volere dell’Ordine dei Miseremini, su progetto di Mariano Smiriglio. Alla sua realizzazione contribuì una schiera di artisti, scultori, architetti, marmorari e scalpellini, tale da renderla un vero e proprio scrigno d’arte.
Il prospetto, restaurato nel 1997, realizzato in marmo, è caratterizzato da vigorosi effetti chiaroscurali. L’interno è altrettanto ricco, con le volte affrescate da Vito D’Anna, gli stucchi del Serpotta, i medaglioni con le figure degli Apostoli eseguiti da Bartolomeo Sanseverino nel 1739. Da ammirare le cappelle, che contengono una vastissima antologia di opere d’arte siciliane dei secoli XVII e XVIII, e la sottostante cripta che custodisce le reliquie di Giacomo Serpotta, morto nel 1732.
Per tutti i weekend della manifestazione sarà possibile visitare la Chiesa di San Matteo.
Splendido gioiello del barocco palermitano, sorge in corso Vittorio Emanuele e fu costruita nel 1633 per volere dell’Ordine dei Miseremini, su progetto di Mariano Smiriglio. Alla sua realizzazione contribuì una schiera di artisti, scultori, architetti, marmorari e scalpellini, tale da renderla un vero e proprio scrigno d’arte.
Il prospetto, restaurato nel 1997, realizzato in marmo, è caratterizzato da vigorosi effetti chiaroscurali. L’interno è altrettanto ricco, con le volte affrescate da Vito D’Anna, gli stucchi del Serpotta, i medaglioni con le figure degli Apostoli eseguiti da Bartolomeo Sanseverino nel 1739. Da ammirare le cappelle, che contengono una vastissima antologia di opere d’arte siciliane dei secoli XVII e XVIII, e la sottostante cripta che custodisce le reliquie di Giacomo Serpotta, morto nel 1732.
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