Musei in Sicilia

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MEC Museum

Indirizzo
Corso Vittorio Emanuele 452
90133 Palermo - Vedi mappa
Apertura
Da martedì a sabato dalle 09.30 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17.00); domenica dalle 09.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 20.00 (lunedì chiusura)
Ingresso
7 euro (intero), 5 euro (ridotto studenti e under 18), 15 euro (ticket famiglie), gratis per bambini fino a 5 anni
Telefono
091 9891901
Sito web
http://www.mecpalermo.it/
E-mail
info@mecpalermo.it
Altri link
Balarm
La redazione

Il MEC Museum di Palermo

MEC Museum è il primo museo della rivoluzione informatica in Sicilia, nato dall’idea dell’architetto palermitano Giuseppe Forello di donare alla città uno spazio unico in cui contemplare l’energia esplosiva della conquista digitale conservata nella collezione di prodotti Apple della Fondazione Jobs e vivere l’esperienze di gusto innovative dello Chef Carmelo Trentacosti.

Forello è uno dei più grandi collezionisti Apple in Europa e nella sede di palazzo Castrone in Via Vittorio Emanuele 452 mette in mostra una collezione di circa 4000 elementi, dalle rarità ai pezzi iconici inventati dal genio di Jobs.

Da illustre scenario tardo cinquecentesco situato a due passi dalla Cattedrale arabo normanna, palazzo Castrone con le sue otto sale museali si fa nuovo scenario high tech, raccogliendo non solo i pezzi più incredibili del mondo del collezionismo Apple, come l'esclusivo Apple I, ma anche una selezione di immagini inedite dalla vita di Steve Jobs.

L’opera e la grandezza di Steve Jobs vanno ben oltre il mondo del digitale e della tecnologia: le sue intuizioni e i suoi prodotti, infatti, hanno ridisegnato profondamente la nostra società, attivando un’inarrestabile cascata di trasformazioni che oggi caratterizzano il nostro tempo e di cui ancora non percepiamo bene i confini e la vastità.

A più di 40 anni dal lancio del suo primo prodotto nel 1976, possiamo affermare che quella immaginata e poi sviluppata dall’imprenditore statunitense durante la sua carriera fu davvero una straordinaria rivoluzione culturale, capace di trasformare tutte le principali attività umane, dall’economia alla creatività, dall’informazione alla mobilità, dall’intrattenimento all’ospitalità.

La sua rivoluzione fu devastante proprio perché puntava al vero centro nevralgico delle attività umane: le informazioni, la loro elaborazione e la loro comunicazione.