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"A lu Puzziteddu", un'oasi magica in Sicilia: all'alba la nebbia tinge la spiaggia di rosso

Orizzonti nord-africani in una parte dell'isola selvaggia, che riserva meravigliose sorprese. Al mattino il mare evapora e avvolge il faro creando illusioni, un miraggio

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 24 giugno 2023

La spiaggia di Lu Puzziteddu in Sicilia

E se il famoso spot di Gran Canaria Pozo Izquierdo avesse preso spunto da “lu Puzziteddu”? Un rebus che non verrà mai risolto e l’unica verità si chiama il "Pozzitello", oasi incontaminata della costa mediterranea.

Abbandonate le spiagge agrigentine e messo piede in quelle trapanesi, il turista si immerge nei lidi selinuntini, “triscinari” e nelle ampie distese di Tre Fontane senza dimenticare le coste mazaresi o il piccolo borgo di Torretta. In lontananza è visibile un faro che racconta storie secolari e leggende misteriose.

E invece, come indicato nelle cartine nautiche, una piccola (teddu) fetta di costa ha un nome originale, alquanto singolare (puzzi) che deriva dalla presenza di falde acquifere.

Nel frattempo, la strada perde i pezzi (manto) e la sabbia dorata copre i singoli residui. Un tratto di 4,5 o forse 6 km è stretto in un fazzoletto, come a testimoniare di un luogo sconosciuto.

Una spiaggia che indica un percorso ricco di elementi arabi e siculi mescolati tra loro. Mancano i servizi, le infrastrutture, i parcheggi (tranne nel tratto finale) e spesso, anche gli esseri umani.
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Basta una manciata di minuti per osservare la sua estraneità con i luoghi che la precedono - in attesa che arrivi una folata di aria calda dal Nord Africa: è lo scirocco che porta con sé pensieri e culture diverse. In alcune giornate, al mattino, dal mare "evapora" una nebbia fitta che crea una luce particolare che tinge la sabbia di un colore rossastro.

Avvolge il faro - crea delle illusioni, un miraggio. È dovuto alla consistente umidità, mentre la scia forma un “pezzo di terra” che apre l’immaginazione agli orizzonti nord- africani. In verità si tratta del fenomeno chiamato "Fata Morgana".

L’ambiente nasconde un fascino irresistibile, lontano dal caos cittadino. Il Pozzitello e le sue coste sono dunose, con paesaggi vegetali naturali dove spicca la formazione sparsa del valvolo marittimo e del giglio di San Pancrazio.

Quest’ultimo, tra luglio e ottobre, si apre e il profumo, intenso, diventa percettibile nelle notti d’estate senza vento. Lo sfruttamento per fini balneari ha "quasi" cancellato la sua esistenza e oggi, è raro trovare degli esemplari.

L’acqua è cristallina e quando il vento soffia, l’onda "rompe" il mare e assume una colorazione blu-verde. Le raffiche investono la cresta e formano con la schiuma un baffo alto e uniforme. Entrano in scena gli sport acquatici. Vicino al villaggio di Kartibubbo sorge la struttura del Windresort - sotto la guida del campione e waterman Francesco Cappuzzo.

È possibile imparare il windsurf, kitesurf e wing foil. Improvvisamente i colori delle vele prendono il sopravvento e crea un’immagine a varie tinte - un arcobaleno in movimento. Lo spazio è dedicato alle famiglie senza distinzione di età che vogliono imparare, noleggiare il materiale necessario e rispettare il mare.

Gli avventurieri possono dormire nelle tende o nei bungalow (curati e attrezzati). In inverno, i professionisti si cimentano nelle pratiche del wave di fronte a venti intensi con onde che raggiungono altezze importanti. Lu “Puzziteddu” è chiuso dalla presenza di spiagge rinomate e conosciute altrove.

Trova uno spazio esiguo e questo, per alcuni, è un vanto da preservare nel tempo - un luogo che accoglie nelle dimensioni ridotte tante attenzioni. Una connessione diretta con la natura dove le condizioni sono ideali per toccare con mano una bellezza sperduta della Sicilia.
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