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A Palermo "Villa Costa è morta": degrado e abbandono di un luogo che cade a pezzi

La denuncia del comitato per il bene comune: "A poco più di 1 anno dalla riapertura della villa comunale purtroppo l'immobile interno è in mano ai vandali"

Balarm
La redazione
  • 18 maggio 2023

"Stanchezza, delusione, rabbia".

Con queste parole il Comitato Villa Costa denuncia con tanto di reportage fotografico le pessime condizioni di abbandono e degrado di quello che poco più di un anno fa era stato riportato alla luce con l'obiettivo di farlo diventare un centro culturale per la città.

Parliamo della biblioteca ed ex Costes che si affaccia su viale Lazio a Palermo e che, a detta del comitato, è diventato "luogo di ritrovo per vandali che giorno dopo giorno la stanno danneggiando sempre di più, piazza di spaccio e bivacco per senzatetto e tossicodipendenti".

Villa Costa, dedicata al magistrato Gaetano Costa, ucciso dalla mafia nel 1980, è un luogo che rappresenta la lotta contro il crimine organizzato e l'impegno per la giustizia. Oltre al suo significato simbolico, Villa Costa ospitava anche il Costes, un caffè letterario che fino al 2018 era diventato un punto di riferimento per la movida cittadina.
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«A poco più di 1 anno dalla riapertura della villa comunale purtroppo l'immobile interno giorno dopo giorno sta cadendo a pezzi», dicono, lanciando anche una raccolta firme online per tentare di salvarla.

Era il 30 marzo 2022, infatti, quando dopo anni di abbandono, grazie alla prima lunga e faticosa raccolta di firme dello stesso Comitato, era stato riaperto con tanto di inaugurazione il giardino comunale della villa.

«In quel periodo - aggiunge il comitato - la vecchia amministrazione comunale aveva più volte promesso (anche attraverso scambio di pec e email) che da lì a breve avrebbe ripristinato l'immobile interno della villa per riconsegnarlo alla cittadinanza. Ciò che è stato fatto invece è l'aver recintato la struttura per evitarne l'accesso ed il risultato ottenuto è stato l'opposto.

Dal 2018 ad oggi, nonostante le numerose richieste della nostra associazione, nulla è stato fatto per quella struttura che adesso versa in uno stato di degrado e abbandono inaccettabile.

Se nel 2019 l'immobile era intatto e pronto per fungere da centro culturale e biblioteca/sala studio, adesso dopo anni di abbandono, atti di vandalismo e inadempienze da parte del Comune bisognerà far fronte a lavori di manutenzione e ripristino non indifferenti.

E più passa il tempo e più quella struttura cade a pezzi».

Dal Comune intanto fanno sapere che l'amministrazione sta lavorando a un avviso per la riqualificazione dell'immobile. A dirlo è l'assessore Mineo a Palermo Today che assicura: «C'è grande attenzione nella riqualificazione degli spazi.

Proprio per questo motivo, abbiamo spinto per l'approvazione del regolamento dei beni comuni che ci permetterà di avere uno strumento ulteriore e innovativo per la gestione delle aree verdi e delle strutture insieme ai cittadini, alle associazioni o ai privati che se ne volessero occupare».

«Il mancato rinnovo della concessione ha portato all'abbandono progressivo non solo dell'edificio stesso, vandalizzato e che sta letteralmente cadendo a pezzi, ma anche dello spazio verde circostante - commenta la consigliera comunale M5S, Concetta Amella che ha inviato un'interrogazione al sindaco per chiedere spiegazioni -.

In passato, quest'area era utilizzata dai residenti per far giocare i bambini ed è stata recuperata nel 2022 grazie alle istanze avanzate dal comitato di associazioni "Villa Costa - Verde Terrasi" e sostenute da oltre 5.000 firme inviate al Comune.

Nonostante le promesse fatte dall'assessore al Patrimonio e all'Ambiente, Andrea Mineo, all'inizio di quest'anno, riguardo alla ricerca di una partnership per avviare i lavori di recupero dell'area, nulla è ancora stato fatto.

Ora vogliamo sapere se l'immobile sarà definitivamente smantellato o se sarà recuperato per fini sociali e culturali. In quest'ultimo caso, chiediamo anche di conoscere i fondi disponibili ed il piano progettuale previsto per il recupero dell’area».
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