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All'asta un intero borgo fantasma in Sicilia: costruito 80 anni fa (e poi abbandonato)

Per il Comune proprietario è arrivato il momento mettere all’asta il borgo fantasma nel cuore dell'Isola. Quanto costa acquistare questo storico posto

Roberto Mistretta
Giornalista e scrittore
  • 19 aprile 2024

Borgo Guttadauro (foto Cristiano La Mantia)

Succede nell’immenso e fertile territorio di Butera, nella piana tra Gela e Niscemi, zona di feudi e di miniere di zolfo, in provincia di Caltanissetta. Qui, in questo paesino di poco più di quattromila abitanti che sorge su una collina abitata fin dai tempi remoti, l’amministrazione municipale, guidata dal sindaco Giovanni Zuccalà, ha messo all’asta, con prezzo base di 716.000 euro, un intero borgo rurale che si trova in contrada Disueri, non lontano dalla diga omonima, lungo la strada delle zolfare.

Si tratta di Borgo Guttadauro costruito nel 1940 e dotato di una piazza centrale attorno a cui sorgono una chiesa con annessa torre campanaria e quelle che furono le altre strutture sociali, come la scuola, la caserma dei Regi Carabinieri, l’ufficio postale, il reparto per l’assistenza medica, il granaio, magazzini, spaccio, la Casa del Fascio, le botteghe per gli artigiani e altro ancora.

Il termine ultimo per la presentazione delle offerte in busta chiusa scade il 26 aprile alle 13.00, mentre l’apertura delle buste si terrà il 29 aprile alle 10.00, come recita l’avviso di gara pubblicato all’Albo pretorio del Comune di Butera il 16 aprile, che richiama la delibera del Consiglio Comunale del 14 marzo scorso, con cui venne approvato il "Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari".
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Per il Comune di Butera, insomma, che divenne proprietario effettivo di Borgo Guttadauro nel 1971, è arrivato il momento di mettere all’asta il borgo offeso da decenni di abbandono.

Un’iniziativa che potrebbe attrarre investitori per reinventare un futuro tutto da scrivere per quel borgo che a suo tempo aveva rivitalizzato un territorio vocato all’economia e di cui l’emblema è sempre stato il carciofo violetto di Niscemi. Il borgo fu intitolato al capitano Emanuele Guttadauro, nato a Terranova di Sicilia nel 1899 (l’attuale Gela).

Laureatosi in Economia alla Ca’ Foscari di Venezia, Guttadauro lasciò la moglie, le loro quattro figlie e il posto di direttore di banca a Marsala per andare a combattere come volontario nella guerra di Spagna.

Già nella guerra del Piave l’ardito Guttadauro era partito volontario a 17 anni e aveva combattuto come sottotenente di complemento nel 3° Reggimento Bersaglieri. Era stato messo in congedo temporaneo nel 1920, con il grado di tenente. Quindi tornò a combattere nella guerra di Spagna con le armate fasciste, dove cadde il 21 luglio del 1938 e venne insignito con la Medaglia d’oro al valor militare.

La nascita di Borgo Guttadauro trova origine nella cosiddetta Legge Serpieri, regio decreto n. 3267 del 30 del 1923 che prevedeva il riordinamento e la riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani, e quindi la trasformazione fondiaria e il risanamento ambientale, gli interventi igienici, l’elettrificazione, la colonizzazione del latifondo per favorire lo sviluppo agricolo del comprensorio socio-rurale.

Progettato dall’architetto Gaetano Averna, la gara di appalto per costruire Borgo Guttadauro si svolse il 5 novembre 1940 a Palermo, in via Catania, presso la sede ECLS, Ente di Colonizzazione del Latifondo Siciliano. Se l’aggiudicò la ditta romana Ferrobeton e l’accordo venne firmato il 29 gennaio 1941.

L’idea di base era che tale borgo desse slancio all’agricoltura, favorendo il comprensorio dove storicamente si coltivavano grano, fave, piselli, ma cotone e produzioni arboree. Venne anche realizzato il lago artificiale del Disueri per ottimizzare la distribuzione dell’acqua consortile agli agricoltori e agli allevatori, mirando a fare rifiorire la pastorizia.

Poi, con l’entrata in guerra dell’Italia, vi si installarono gli avieri italiani che si organizzarono per contrastare lo sbarco degli Alleati, potendo contare sul vicino aeroporto militare di Ponte Olivo. A sbarco avvenuto il 10 luglio 1943, furono poi gli Alleati che si insediarono a Borgo Guttadauro che fu utilizzato anche come ospedale militare.

A guerra finita, altri lavori si resero poi necessari tra la fine degli anni ’40 e gli anni ’50. Poi si arriva agli anni ’60 e il Borgo venne utilizzato anche come colonia estiva per bambini e si costituì anche una banda musicale formata da bambini e adolescenti.

Il progressivo abbandono dei lavori agresti e lo spopolamento delle campagne, segnarono il destino di Borgo Guttadauro che fu ceduto al Comune di Butera il 14 gennaio 1971, ai sensi della legge 890 dell’8 giugno 1942, che, tra l’altro, disciplina come le strutture costruite in zona di colonizzazione devono essere trasferite gratuitamente in proprietà ai comuni col vincolo della destinazione perpetua ad uso di pubblica utilità.

Fino agli anni ’70 era attiva anche la scuola elementare, negli anni ’80 fu affidato a una cooperativa sociale per adibirlo a Centro polivalente ma i mancati finanziamenti necessari al suo recupero, ne segnarono l’abbandono definitivo.
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