SCUOLA E UNIVERSITÀ
Alta formazione in Sicilia, la Regione stanzia 3 milioni di euro e nuove borse di studio
Sono 49 le borse di dottorato finanziate ripartendo i fondi tra Atenei di Palermo, Catania, Messina oltre all'università Kore di Enna e alla Lumsa del capoluogo

L’alta formazione è l’obiettivo del nuovo intervento finanziato dalla Regione Siciliana che stanzia tre milioni di risorse del Fondo sociale europeo per 49 nuove borse di studio.
Si tratta di borse di studio aggiuntive, ciascuna del valore complessivo di circa 60 mila euro e di durata triennale, ai corsi di dottorato che le Università siciliane hanno bandito per l'anno accademico 2020-2021 e i fondi sono stati ripartiti agli Atenei in proporzione al numero degli iscritti: 18 le borse finanziate all'Università di Palermo, 18 all'Università di Catania, 10 all'Università di Messina, 2 all'Università della Kore di Enna e 1 alla Lumsa di Palermo.
Tra i corsi di dottorato finanziati compaiono nuove discipline come le neuroscienze, la biomedicina traslazionale, le biotecnologie, la bioingegneria applicata alle scienze mediche, le nanotecnologie ma anche discipline più tradizionali come le scienze umanistiche, la fisica, l'informatica o le scienze dell'interpretazione. I laureati svolgeranno anche un periodo di ricerca all'estero, variabile da tre a sei mesi, per favorire i processi di internazionalizzazione degli studi.
«Vogliamo potenziare l’offerta accademica di terzo livello che guarda alla specializzazione e all’innovazione, alla valorizzazione dei saperi e delle competenze trasversali – ha affermato Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale».
«Ad ogni corso di dottorato corrisponde anche un'esperienza di lavoro e di studio all’estero variabile da 3 a 6 mesi. I giovani – ha proseguito Lagalla - devono prendere il valore di queste nuove forme educative soprattutto quando vogliono guardare alle sollecitazioni di un mondo che cambia e affrontare la sfida della propria esistenza con un bagaglio di competenze adeguato e all’altezza dei tempi».
Si tratta di borse di studio aggiuntive, ciascuna del valore complessivo di circa 60 mila euro e di durata triennale, ai corsi di dottorato che le Università siciliane hanno bandito per l'anno accademico 2020-2021 e i fondi sono stati ripartiti agli Atenei in proporzione al numero degli iscritti: 18 le borse finanziate all'Università di Palermo, 18 all'Università di Catania, 10 all'Università di Messina, 2 all'Università della Kore di Enna e 1 alla Lumsa di Palermo.
Tra i corsi di dottorato finanziati compaiono nuove discipline come le neuroscienze, la biomedicina traslazionale, le biotecnologie, la bioingegneria applicata alle scienze mediche, le nanotecnologie ma anche discipline più tradizionali come le scienze umanistiche, la fisica, l'informatica o le scienze dell'interpretazione. I laureati svolgeranno anche un periodo di ricerca all'estero, variabile da tre a sei mesi, per favorire i processi di internazionalizzazione degli studi.
«Vogliamo potenziare l’offerta accademica di terzo livello che guarda alla specializzazione e all’innovazione, alla valorizzazione dei saperi e delle competenze trasversali – ha affermato Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale».
«Ad ogni corso di dottorato corrisponde anche un'esperienza di lavoro e di studio all’estero variabile da 3 a 6 mesi. I giovani – ha proseguito Lagalla - devono prendere il valore di queste nuove forme educative soprattutto quando vogliono guardare alle sollecitazioni di un mondo che cambia e affrontare la sfida della propria esistenza con un bagaglio di competenze adeguato e all’altezza dei tempi».
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