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Altri turisti aggrediti a Palermo, il ministro: "L'esercito già c'è, puntiamo su altro"

Due giovani austriaci picchiati, più di dieci casi nell'ultimo mese. Piantedosi esclude una operazione "Vespri siciliani" bis: "Nuove misure da adottare, tornerò in città"

Luca La Mantia
Giornalista
  • 21 luglio 2025

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi

Le vittime dell'ultima aggressione a Palermo sono due turisti austriaci di 27 e 29 anni. Hanno denunciato di essere stati picchiati la scorsa notte da tre palermitani in via Del Vespro, nella zona dell'ospedale Policlinico. Sono stati soccorsi dai sanitari del 118 e poi accompagnati in ospedale.

Nell'ultimo mese il centro storico è stato scenario di almeno un'altra decina di casi di turisti aggrediti o rapinati. L'allarme cresce giorno dopo giorno attraverso i comunicati stampa di associazioni di consumatori e imprenditori, la politica cerca soluzioni. Quali? Più agenti certamente. E l'Esercito?

Questa è un'eventualità che il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sembra aver escluso nelle sue dichiarazioni fatte a margine delle celebrazioni per i 33 anni della strage di via D'Amelio.

«L'esercito a Palermo? Ma l'esercito in città c'è già - ha detto Piantedosi -. Dobbiamo fare un'analisi accurata. Non tutti gli episodi sono uguali, alcuni sono al vaglio, analizzeremo comunque insieme la situazione. Faremo un Comitato per l'ordine pubblico a Palermo con le autorità locali che hanno una conoscenza anche più diretta del territorio e dei fenomeni».

Non ci sarà dunque una riedizione dell'operazione Vespri siciliani, quel rafforzamento di militari in campo che riguardò Palermo all'indomani della strage di via D'Amelio. Tuttavia sarà potenzianto il numero degli agenti sulle strade della città, come lo stesso Piantedosi ha assicurato.

«A Palermo sono già arrivati nuovi uomini e ne arriveranno ancora. A oggi, da quando ci siamo insediati, come Governo abbiamo fatto 37mila nuove assunzioni di uomini e donne delle forze di polizia, distribuite su tutto il territorio nazionale. Ne abbiamo ancora circa 10mila in uscita entro l'anno e altri 22mila programmati per il prossimo biennio».

Il potenziamento riguarderà anche Palermo. «Sono risorse che distribuiamo su tutto il territorio nazionale, quindi anche in contesti molto importanti come Palermo», ha aggiunto il ministro. Ribadendo che «Palermo è sempre una città all'attenzione primaria del nostro governo perché è per tradizione una città di grandi dimensioni, che adesso si ripropone come città attrattiva, turistica».

Il paradosso sono i dati sui reati commessi a Palermo. In calo secondo quanto precisato dal ministro dell'Interno e come lo stesso sindaco Roberto Lagalla aveva sottolineato, aggiungendo in una nostra intervista che "non esiste un caso Palermo".

«C'è un problema di sicurezza su tutto il territorio nazionale - dice Piantedosi, sulla stessa linea di Lagalla -. I problemi di sicurezza sono dei problemi permanenti, al di là delle risorse che si dedicano a questo, e dei dati che in qualche modo bisogna analizzare».

Il ministro ha annunciato un suo ritorno a Palermo: «Completeremo questa analisi approfondita che ho dato mandato anche al prefetto e alle forze dell'ordine di fare insieme al sindaco. Faremo in modo di adottare delle misure che siano tarate nello specifico ai fenomeni per come si presentano e quindi anche le preoccupazioni».

Il tema sicurezza è sempre più centrale. Sul caso oggi è intervenuto anche l'assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, auspicando «un segnale forte». «Sono profondamente indignato per quanto accaduto ai turisti aggrediti a Palermo. Episodi di questo tipo non solo feriscono la dignità della città, ma rischiano di compromettere l'immagine di una terra che vive anche di accoglienza, cultura e turismo».

Anche perché si corre il rischio di azzoppare un trend in crescita, quello che riguarda gli arrivi in città. Secondo il rapporto Nexi sulle spese dei viaggiatori stranieri in Italia, fornito dal ministero del Turismo, il dato di Palermo è il più interessante. Ed è lo stesso sindaco Lagalla a commentarlo.

«Fra il 2022 e il 2024, infatti, quella del capoluogo è l'area del Paese dove la spesa dei viaggiatori italiani è cresciuta di più, registrando un +66,1%. Stesso primato anche mettendo a confronto il 2023 e il 2024, quando l'incremento si è attestato intorno al 25%».
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