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Con "Sicily Divide" vai in bici da Trapani a Catania: un percorso a tappe tra oltre 48 borghi

Un modo per rendere l'isola protagonista grazie all’amore per la natura, l’ambiente e lo sport che si riversa sui luoghi da valorizzare, troppo silenti e dimenticati. Il progetto di Giovanni Guarneri

Jana Cardinale
Giornalista
  • 16 maggio 2021

Giovanni Guarneri, ideatore dell'itinerario "Sicily Divide"

Un'avventura, attraverso l’Isola. La Sicilia, diventa culla del cicloturismo.

Nasce così Sicily Divide, per vivere il più spettacolare e affascinante viaggio in sella a una bici in giro per la nostra regione: un percorso a tappe che attraversa oltre 48 fra borghi e cittadine delle aree interne a rischio di spopolamento.

L’obiettivo del progetto è di portare un aiuto concreto a queste comunità promuovendo il cicloturismo e le attività di accoglienza e ristori bike friendly.

Si va da Trapani a Catania ma esiste anche la variante, da Palermo, che aggancia l’itinerario per Gibellina, già percorribile.

L’ideatore e presidente dell’Associazione Culturale Ciclabili Siciliane - ente no profit, che ha creato l’itinerario "Sicily Divide" - Giovanni Guarneri, racconta anche di un Divider's Pass, che viene rilasciato gratuitamente compilando il modulo di richiesta nella pagina apposita.

Il pass consta di 20 pagine contenenti informazioni tecniche sulle tappe dell’itinerario, i codici QR con le indicazioni sulle ciclofficine, noleggi, bike hotels e ristori lungo tutto l’itinerario. I timbrini vengono apposti, sul Divider’s Pass, dai checkpoint autorizzati (bar, ristoranti o strutture ricettive).
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Il ciclista che dimostri di avere percorso l’intero percorso della Sicily Divide sarà inserito nel Club dei Dividers come finisher; chi invece deciderà di interrompere la Sicily Divide in una delle tappe intermedie sarà inserito fra i Semi-finisher. Si può sempre completare l’itinerario in futuro.

Sul sito ufficiale del progetto è possibile organizzare il proprio viaggio in bici sulla Sicily Divide utilizzando le pagine delle tappe suggerite. In queste pagine si trovano le mappe con le informazioni tecniche e turistiche dell’itinerario. In ciascuna tappa è anche integrata un’app che consente la navigazione offline attraverso un cellulare.

Le mappe contengono anche indicazioni sulla posizione dei checkpoint dove timbrare il passaporto, i bike hotels e i bike food convenzionati che offrono sconti ai ciclisti. Il cicloturismo è un fenomeno in costante crescita, soprattutto nelle aree interne delle regioni.

Lontano dal traffico, dalla folla e soprattutto dai luoghi già conosciuti e visti, infatti, nelle aree interne è possibile scoprire destinazioni cicloturistiche misteriose e affascinanti in cui vivere indimenticabili avventure in bici o vacanze rilassanti in bici in luoghi visitati solitamente solo dai locali, dove gli affollati gruppi turistici in bus non arrivano.

«Il progetto – dice Guarneri – è nato durante la pandemia, esattamente nel mese di giugno 2020, per aiutare proprio le aree interne del nostro territorio, quelle meno visitate. Si sa che nelle aree costiere come Taormina o Cefalù il turismo funziona sempre, ma in quelle altre, interne, è molto ridotto, e il cicloturismo ne risente maggiormente per via delle zone più aspre.

Abbiamo pensato a una via che tagliasse da Trapani a Catania tutta l’isola, per aiutare tutti questi borghi che vengono attraversati in 48 punti. Le tappe – aggiunge - in tutto sono sette, per persone con allenamento medio o superiore, con biciclette Gravel e Mountain bike. A noi non interessa che il ciclista passi da zone disabitate, ma da zone interessanti con zero traffico, e che ci sia sempre attraversamento di centri abitati, in modo tale da incontrare le persone».

Un sogno che si realizza e che è totalmente autofinanziato dalle donazioni dei ciclisti, senza denaro pubblico.

Un modo per rendere l'isola protagonista grazie all’amore per la natura, l’ambiente e lo sport che si riversa sui luoghi da valorizzare, troppo silenti e dimenticati in quest’ultimo anno penalizzato dalla pandemia.
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