"Custodiamo chi era e chi poteva diventare": a Palermo nasce l'associazione per Sara
Per far sì che il suo nome non sia soltanto un ricordo, ma un simbolo di memoria collettiva e una spinta ad agire: a Palermo è nata la nuova realtà per Sara
Associazione Sara Campanella
Per far sì che il suo nome non sia soltanto un ricordo, ma un simbolo di memoria collettiva e una spinta ad agire: ieri pomeriggio (17 dicembre) al cinema De Seta, presso i cantieri culturali alla Zisa è stata presentata l’associazione "Sara Campanella ETS".
Nata da una forte spinta e dall’impegno dei familiari della vittima, questa nuova realtà vuole dare un contributo concreto nella lotta contro la violenza maschile sulle donne, per fare in modo che non ci siano più donne la cui vita viene spenta troppo presso per un atto di possesso, come nel caso di Sara.
Un modo per andare nelle scuole, parlare con i giovani, dare un modello alternativo alle ragazze che si trovano a fronteggiare dinamiche di molestie e violenza. Durante la giornata, oltre ai familiari e ai membri dell’associazione, presenti anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e Sabrina Amodeo assessore con delega alle politiche sociali e giovanili di Misilmeri, il Comune della ragazza.
Durante la presentazione dell’associazione, Cetty Zaccaria, la madre di Sara, ha voluto ricordare la ragazza con la lettura di un testo da lei scritto durante le scuole medie, con l’intento di rendere Sara non soltanto un nome da ricordare, ma per ridare alla ragazza la sua vitalità, la sua forza, per ricordare quello che Sara è stata in vita e quello che avrebbe voluto essere.
«Ogni giorno che passa sono determinata a cambiare il mondo - legge mamma Cetty dallo scritto della figlia – aiutare, per me, è rendere più semplice la vita a chi ne ha bisogno». Sara viene quindi ricordata come una ragazza viva, tenace, determinata. Per dirla con le sue parole: «Voglio che niente e nessuno cambi ciò che sono. I sogni non possono essere chiusi in un cassetto, ma vanno liberati, lottando se serve per realizzarli».
Parlando della figlia, Cetty Zaccaria la descrive come :«Una giovane brillante, dolce, discreta, profonda, che ascoltava più di quanto parlasse, donava più di quanto chiedesse. Il suo bene lo faceva in umiltà, possedendo un senso naturale di cura verso gli altri. Sara aveva uno sguardo che abbracciava, un sorriso pronto ad accogliere, una mente curiosa e assetata di conoscenza».
L’associazione però non è solo mossa dalla volontà di ricordare Sara: «La sua vita è stata interrotta quando stava per sbocciare, custodiamo ciò che era e che poteva diventare. Trasformiamo il suo sorriso in azione e speranza. Proteggiamo ogni giovane donna che, come lei, cammina nel mondo con fiducia», conclude mamma Cetty.
Sul palco anche Claudio Campanella, il fratello e vicepresidente dell’associazione: «È dura a distanza di quasi nove mesi trovarci qui, sembra ancora un sogno. L’associazione "Sara Campanella" nasce da una mia idea, grazie all’aiuto di tutta la famiglia abbiamo voluto intraprendere questo percorso e portarlo a termine.
Probabilmente tutto è cominciato nella fase di maggior dolore, sono sicuro che tutta la forza e tutto l’amore che abbiamo trovato nel decidere di iniziare questo progetto è stato dato a noi proprio da Sara. L’associazione infatti è un modo per dire: Sara vive. Sara non è mai andata via, noi useremo questa associazione per ricordare sempre Sara, ma non solo con le parole, ma soprattutto attraverso gesti che stanno alla base di quelli che sono i suoi ideali».
A concludere la giornata, interviene Giusy Sclafani, socio dell’associazione e psicoterapeuta, per parlare delle azioni che l’associazione vuole intraprendere: «L’associazione nasce per trasformare il dolore in azione, vogliamo andare nelle scuole, vogliamo intraprendere azioni di volontariato attivo.
Abbiamo già intrapreso dei progetti per costruire e rafforzare servizi utili per appoggiare la salute psicofisica delle donne. Vogliamo accompagnare le donne con un supporto concreto: potenziare le reti di supporto ai Centri Anti-Violenza, le case rifugio ad indirizzo privato, sportelli d’ascolto ed assistenza legale gratuita.
Non vogliamo però lavorare solo su questo, ma anche sulla prevenzione: andremo nelle scuole, per parlare di violenza ai ragazzi, lavoreremo con e sulle famiglie, anche con il supporto psicologico, faremo azioni di educazione e autodifesa per le ragazze: serve dare alle giovani degli strumenti che vadano alla comunicazione assertiva, le arti marziali per difendersi fisicamente, avere strumenti per gestire il conflitto in modo sano.
Ci stiamo già muovendo anche per concretizzare una serie di iniziative, come “regala un giocattolo, regala un sorriso”, dove verranno donati dei giocattoli all’ospedale dei bambini di Palermo, o il concerto previsto per sabato 20 dicembre. Tutto questo per Sara e con Sara, che la sua storia sia il nostro impegno quotidiano».
«Desidero esprimere un ringraziamento sincero e profondo a Cettina Campanella e a tutta la sua famiglia per il coraggio, la dignità e la straordinaria forza con cui hanno scelto di trasformare un dolore immenso in un impegno civile - ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla -.
La nascita dell’associazione “Sara Campanella Ets” rappresenta la volontà di dare un senso a una tragedia che ha colpito l’intera comunità, facendone un segno concreto di coinvolgimento, di responsabilità collettiva e di contrasto a ogni forma di violenza.
Come Amministrazione comunale abbiamo voluto intitolare a Sara la scuola Franchetti, un luogo simbolico e fondamentale, perché è proprio dalla scuola e dall’educazione dei giovani che deve partire una vera e duratura lotta ai femminicidi e alla cultura della sopraffazione.
Su quell’edificio stiamo lavorando con impegno per un percorso di riqualificazione e rinnovamento che ne rafforzi il valore educativo e sociale, rendendolo un presidio di legalità, rispetto e consapevolezza.
La battaglia contro la violenza di genere non può limitarsi al momento dell’emergenza o della commemorazione: deve tradursi in azioni quotidiane, in percorsi formativi, in esempi positivi capaci di parlare alle nuove generazioni. In questo senso, l’associazione dedicata a Sara è un messaggio potente che chiama tutti a fare la propria parte.
Il Comune di Palermo rinnova il proprio impegno a stare vicino alla famiglia Campanella e a sostenere tutte le iniziative dell’associazione, condividendone gli obiettivi e affiancandola in ogni percorso che promuova educazione, prevenzione e rispetto. Solo così possiamo provare, insieme, a costruire una società più giusta e a impedire che tragedie come quella di Sara si ripetano».
Poi la presentazione del nuovo logo dell’associazione, realizzato dagli studenti delle scuole di Misilmeri. A commentarlo, ci sono i presidi degli istituti, comprensivi Traina e Guastella-Landolina. L’ultimo istituto, quello che Sara ha frequentato, ha intitolato un plesso a suo nome, per mantenere vivo il ricordo.
La storia dell’associazione, che ancora sta nascendo, racconta dunque come dal dolore si possa costruire qualcosa di concreto, di buono, trasformando il ricordo e il lutto individuale in memoria e prassi collettiva, portando avanti le azioni e le idee di una giovane vita che si è spenta troppo presto per volontà di qualcun altro.
Nata da una forte spinta e dall’impegno dei familiari della vittima, questa nuova realtà vuole dare un contributo concreto nella lotta contro la violenza maschile sulle donne, per fare in modo che non ci siano più donne la cui vita viene spenta troppo presso per un atto di possesso, come nel caso di Sara.
Un modo per andare nelle scuole, parlare con i giovani, dare un modello alternativo alle ragazze che si trovano a fronteggiare dinamiche di molestie e violenza. Durante la giornata, oltre ai familiari e ai membri dell’associazione, presenti anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e Sabrina Amodeo assessore con delega alle politiche sociali e giovanili di Misilmeri, il Comune della ragazza.
Durante la presentazione dell’associazione, Cetty Zaccaria, la madre di Sara, ha voluto ricordare la ragazza con la lettura di un testo da lei scritto durante le scuole medie, con l’intento di rendere Sara non soltanto un nome da ricordare, ma per ridare alla ragazza la sua vitalità, la sua forza, per ricordare quello che Sara è stata in vita e quello che avrebbe voluto essere.
«Ogni giorno che passa sono determinata a cambiare il mondo - legge mamma Cetty dallo scritto della figlia – aiutare, per me, è rendere più semplice la vita a chi ne ha bisogno». Sara viene quindi ricordata come una ragazza viva, tenace, determinata. Per dirla con le sue parole: «Voglio che niente e nessuno cambi ciò che sono. I sogni non possono essere chiusi in un cassetto, ma vanno liberati, lottando se serve per realizzarli».
Parlando della figlia, Cetty Zaccaria la descrive come :«Una giovane brillante, dolce, discreta, profonda, che ascoltava più di quanto parlasse, donava più di quanto chiedesse. Il suo bene lo faceva in umiltà, possedendo un senso naturale di cura verso gli altri. Sara aveva uno sguardo che abbracciava, un sorriso pronto ad accogliere, una mente curiosa e assetata di conoscenza».
L’associazione però non è solo mossa dalla volontà di ricordare Sara: «La sua vita è stata interrotta quando stava per sbocciare, custodiamo ciò che era e che poteva diventare. Trasformiamo il suo sorriso in azione e speranza. Proteggiamo ogni giovane donna che, come lei, cammina nel mondo con fiducia», conclude mamma Cetty.
Sul palco anche Claudio Campanella, il fratello e vicepresidente dell’associazione: «È dura a distanza di quasi nove mesi trovarci qui, sembra ancora un sogno. L’associazione "Sara Campanella" nasce da una mia idea, grazie all’aiuto di tutta la famiglia abbiamo voluto intraprendere questo percorso e portarlo a termine.
Probabilmente tutto è cominciato nella fase di maggior dolore, sono sicuro che tutta la forza e tutto l’amore che abbiamo trovato nel decidere di iniziare questo progetto è stato dato a noi proprio da Sara. L’associazione infatti è un modo per dire: Sara vive. Sara non è mai andata via, noi useremo questa associazione per ricordare sempre Sara, ma non solo con le parole, ma soprattutto attraverso gesti che stanno alla base di quelli che sono i suoi ideali».
A concludere la giornata, interviene Giusy Sclafani, socio dell’associazione e psicoterapeuta, per parlare delle azioni che l’associazione vuole intraprendere: «L’associazione nasce per trasformare il dolore in azione, vogliamo andare nelle scuole, vogliamo intraprendere azioni di volontariato attivo.
Abbiamo già intrapreso dei progetti per costruire e rafforzare servizi utili per appoggiare la salute psicofisica delle donne. Vogliamo accompagnare le donne con un supporto concreto: potenziare le reti di supporto ai Centri Anti-Violenza, le case rifugio ad indirizzo privato, sportelli d’ascolto ed assistenza legale gratuita.
Non vogliamo però lavorare solo su questo, ma anche sulla prevenzione: andremo nelle scuole, per parlare di violenza ai ragazzi, lavoreremo con e sulle famiglie, anche con il supporto psicologico, faremo azioni di educazione e autodifesa per le ragazze: serve dare alle giovani degli strumenti che vadano alla comunicazione assertiva, le arti marziali per difendersi fisicamente, avere strumenti per gestire il conflitto in modo sano.
Ci stiamo già muovendo anche per concretizzare una serie di iniziative, come “regala un giocattolo, regala un sorriso”, dove verranno donati dei giocattoli all’ospedale dei bambini di Palermo, o il concerto previsto per sabato 20 dicembre. Tutto questo per Sara e con Sara, che la sua storia sia il nostro impegno quotidiano».
«Desidero esprimere un ringraziamento sincero e profondo a Cettina Campanella e a tutta la sua famiglia per il coraggio, la dignità e la straordinaria forza con cui hanno scelto di trasformare un dolore immenso in un impegno civile - ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla -.
La nascita dell’associazione “Sara Campanella Ets” rappresenta la volontà di dare un senso a una tragedia che ha colpito l’intera comunità, facendone un segno concreto di coinvolgimento, di responsabilità collettiva e di contrasto a ogni forma di violenza.
Come Amministrazione comunale abbiamo voluto intitolare a Sara la scuola Franchetti, un luogo simbolico e fondamentale, perché è proprio dalla scuola e dall’educazione dei giovani che deve partire una vera e duratura lotta ai femminicidi e alla cultura della sopraffazione.
Su quell’edificio stiamo lavorando con impegno per un percorso di riqualificazione e rinnovamento che ne rafforzi il valore educativo e sociale, rendendolo un presidio di legalità, rispetto e consapevolezza.
La battaglia contro la violenza di genere non può limitarsi al momento dell’emergenza o della commemorazione: deve tradursi in azioni quotidiane, in percorsi formativi, in esempi positivi capaci di parlare alle nuove generazioni. In questo senso, l’associazione dedicata a Sara è un messaggio potente che chiama tutti a fare la propria parte.
Il Comune di Palermo rinnova il proprio impegno a stare vicino alla famiglia Campanella e a sostenere tutte le iniziative dell’associazione, condividendone gli obiettivi e affiancandola in ogni percorso che promuova educazione, prevenzione e rispetto. Solo così possiamo provare, insieme, a costruire una società più giusta e a impedire che tragedie come quella di Sara si ripetano».
Poi la presentazione del nuovo logo dell’associazione, realizzato dagli studenti delle scuole di Misilmeri. A commentarlo, ci sono i presidi degli istituti, comprensivi Traina e Guastella-Landolina. L’ultimo istituto, quello che Sara ha frequentato, ha intitolato un plesso a suo nome, per mantenere vivo il ricordo.
La storia dell’associazione, che ancora sta nascendo, racconta dunque come dal dolore si possa costruire qualcosa di concreto, di buono, trasformando il ricordo e il lutto individuale in memoria e prassi collettiva, portando avanti le azioni e le idee di una giovane vita che si è spenta troppo presto per volontà di qualcun altro.
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