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Da paradiso a inferno per una mareggiata: la baia di San Cataldo tra rifiuti e acque nere

Non solo mare ma anche monumenti e storia ma c'è troppo inquinamento: i residenti denunciano e si mettono d'accordo per ripulire la baietta tra Partinico e Terrasini

  • 20 giugno 2018

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«Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio», dice Vincent Cassel nella scena iniziale del film "l'Odio" di Mathieu Kassovitz, e così per San Cataldo, che si trova tra Terrasini e Partinico, il problema non è stata la violenta bomba d'acqua che si è abbattuta sulla baia il 14 giugno ma lo stato in cui si è ritrovato il golfetto subito dopo.

Il litorale è pieno di plastica e di rifiuti, il mare che era verde smeraldo è diventato nero e torbido. Quella spiaggia un tempo era il centro delle attività commerciali della zona, sono ancora visibili i ruderi di un porto di epoca romana e non è l'unico monumento presente.

C'è anche una chiesetta di epoca normanna che pochi anni fa fu rimessa in sesto grazie ad un finanziamento del Gal della zona di 400mila euro, ma rimane una piccola cattedrale nel deserto in un più ampio sconfortante quadro di abbandono e incuria.

Da più di quarantanni quella spiaggetta desta l'interesse di storici, archeologi, biologi e anche semplici cittadini a cui sta a cuore l'ambiente, la storia e la natura che spesso però fanno i conti con interessi economici troppo grandi e così tutte le loro denunce per lo stato di degrado in cui versa la baia cadono nell'oblio.
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La causa del forte inquinamento di cui è vittima quella parte di affascinante litorale è presto detta, nella baia c'è anche la foce del fiume Nocella, un affluente del fiume è il torrente Puddastri.

«È molto inquinato perché oltre agli scarichi abusivi delle abitazioni private della zona - racconta Francesco Loria che fa parte del comitato San Cataldo baia della legalità - ci sono anche gli sversamenti delle acque nere reflue urbane non depurate che scaricano lì».

Negli anni sono stati posti sotto sequestro due frantoi della zona che scaricavano a mare, uno dei quali è stato chiuso. A Partinico inoltre c'è anche il problema della raccolta della plastica, così molti incivili vengono a lasciare i loro rifiuti dalle parti del torrente che quando va in piena poi scarica tutto a mare.

«Lottiamo contro tutta questa illegalità da tantissimi anni - continua - il comitato è nato da circa sei anni, ma questa è una zona che sempre ha destato l'interesse di molte persone perché oltre che essere un luogo paesaggisticamente affascinante e meraviglioso è anche un posto storicamente importante».

Così il comitato ha lanciato l'Sos ai residenti e a tutti gli estimatori della spiaggetta, si sono dati appuntamento per venerdì 22 giugno (dalle 8 alle 13) per bonificare la baia dai rifiuti e dalla plastica.

«Sappiamo che è una battaglia dura da vincere per gli ingenti interessi e soprattutto per l'inciviltà insita in molti - conclude Loria - ma noi continueremo la nostra battaglia per l'ecosistema e per la bellezza che quel posto merita di riscoprire».
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