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Da qui passarono anche Enea e Garibaldi: qual è l'antica città (siciliana) degli Elimi

Con questo video vi portiamo in uno dei luoghi più suggestivi dell'Isola, dove mito e storia si intrecciano in paesaggi mozzafiato. Un posto pazzesco per le passeggiate

Balarm
La redazione
  • 20 novembre 2022

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Una città in cui il fascino del mito e della storia è custodito tra paesaggi mozzafiato. Con questo video di Aerial Film Studios vi portiamo in volo (col drone) su Calatafimi-Segesta.

Un territorio incantevole, scrigno di meraviglie naturali e architettoniche che lo rendono unico. Un luogo ideale per fare escursioni che uniscano storia e panorami da favola, come dimostrano le immagini.

Il video ripercorre le bellezze simbolo di Calafimi Segesta. Partendo dalla Vecchia Stazione ferroviaria, passando per l'Antico ponte ferroviario, si possono ammirare la Chiesa Madre del Santissimo Crocifisso, il Santuario della Madonna del Giubino.

In alto, sul colle, si scorge il Castello Eufemio, ai piedi del quale sorgeva il nucleo più antico della città e poi dritti verso il Tempio di Segesta.

Il mito racconta che a Calatafimi-Segesta Eracle, durante una delle sue fatiche, si sia ristorato presso le Terme Segestane. Il mito poi si intreccia con la storia e in questo stesso territorio si narra che il troiano Enea, diretto verso il Lazio (dove i suoi discendenti avrebbero eretto Roma), avrebbe fondato la città di Acesta, ossia l'antica Segesta.
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Calatafimi Segesta resta il centro abitato odierno più vicino, sia dal punto di vista geografico, che da quello etno-antropologico, all'antica civiltà degli Elimi, che popolarono Segesta. Calatafimi Segesta è infatti l'unico sopravvissuto dei tre insediamenti, che recentemente sono stati definiti le tre "Segeste medievali". Questi tre centri sorsero sul territorio di Segesta dopo il suo dissolvimento, ed in essi, nel Medioevo, si stabilì la popolazione che abitava il territorio segestano.

Sempre da questo territorio, la storia racconta che passarono Garibali e I Mille per combattere quella che appunto viene ricordata come la battaglia di Calatafimi, la prima dopo lo sbarco a Marsala. Venne combattuta il 15 maggio 1860 in una località che nella pubblicistica dell'epoca risulta con il nome di Pianto dei Romani, a poca distanza dall'abitato di Calatafimi.
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