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Dal Commissario Topalbano al Paperopardo: quando le opere siciliane diventano fumetti

Una delle prime opere di conversione della letteratura italiana, da libro a graphic novel, fu quella de "I Beati Paoli", il grande romanzo popolare di Luigi Natoli

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 21 maggio 2023

"Il Paperopardo", trasposizione de "Il Gattopardo"

Con la primavera inizia solitamente il periodo delle fiere, che coinvolgeranno le maggiori città come Catania e Palermo, fino alla fine dell’estate, in un innovativo turbinio di proposte e colori legati al mondo dei fumetti e dei videogiochi.

Fra le tante iniziative però proposte agli acquirenti dei biglietti manca una seria riflessione sull’arte fumettistica e letteraria che fu, ovvero una presentazione di quelle opere che nel corso degli scorsi decenni hanno presentato sotto una nuova veste alcune delle opere più famose della storia letteraria e artistica siciliana.

Fra queste abbiamo per esempio la riproposizione fumettistica del grande romanzo popolare di Luigi Natoli I Beati Paoli, resa su carta da Calabrò Licata nel 1987 per l’editore Flaccovio e il Giornale di Sicilia.

In quest’opera quasi ormai del tutto dimenticata Licata compì infatti una delle prime opere di conversione della letteratura italiana, da libro a graphic novel, che prima di allora aveva visto solamente la Disney, tra le pagine di Topolino, protagonista di tentativi simili, con la produzione di fumetti come “L’inferno di Topolino” del 1950 o “I promessi Paperi” del 1976.
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I Beati Paoli come è noto parla di un gruppo di rivoltosi rivoluzionari, che vissero nella Palermo del 1700, molto simili come concezione alle bande di briganti rappresentati nella serie di videogiochi di Assassin’s Creed, che nell’ombra tentano di salvaguardare gli interessi del popolo nei confronti dei ricchi e dei prepotenti signori della nobiltà siciliana.

E nel fumetto del 1987, i disegni e la sceneggiatura di Licata fanno esaltare ancora di più la natura popolare dell’opera, rappresentando una Sicilia settecentesca vivida e pulsante, ricca di colori, come non è mai stata più rappresentata
nella storia del fumetto siciliano, se non nel suo seguito: “Coriolano della Floresta”, uscito sempre Flaccovio e Giornale di Sicilia qualche anno più tardi.

Quest’opera però non è l’unica ad aver raccontato la storia della letteratura isolana, tramite le immagini di un fumetto. Molto interessante e più recente è anche l’adattamento di “Rosso Malpelo” di Giovanni Verga, lavoro di Roberto Melis e Maurizio Palarchi, per l’editore Kleiner Flug.

In questo caso l’opera di Verga incontra uno stile di disegno più contemporaneo, che permette ai giovani di conoscere una delle vicende più tristi che la Sicilia abbia mai vissuto, ovvero lo stato di semi schiavitù dei giovani carusi all’interno delle miniere di zolfo.

Una storia sentita che continua a colpire anche dopo secoli e che tramite le immagini e le parole di Melis e Pelarchi trova nuova vita, dinnanzi alla grandezza dello scrittore catanese.

Anche “Il fu Mattia Pascal” ha avuto un riadattamento a fumetto, molto recente, assieme al capolavoro teatrale di Pirandello, “l’Enrico IV”. Nel primo caso trattasi di un numero mensile di Dylan Dog di fine anni 80, il numero 67 intitolato "L'Uomo Che Visse Due Volte".

In questo caso il romanzo pirandelliano è riletto in chiave horror, ma è una delle più pregevoli riletture mai osservate
nella storia fumettistica italiana. Lorenzo Bianchi e Angelica Regni hanno invece prodotto per Kleiner Flug il fumetto dell’Enrico IV, nel 2016, con uno stile che ricorda il fumetto francese.

Ovviamente anche Andrea Cammilleri è stato riadattato sotto la veste di un fumetto. I suoi gialli di Montalbano sono stati infatti riadattati per l’infanzia e collocati dalla Disney all’interno della collana de “Il commissario Topalbano”, parodia della produzione Rai e delle opere giallistiche contemporanee.

L’opera però più famosa dell’intera letteratura (e cinematografia) siciliana è sicuramente il Gattopardo, di Tomasi de Lampedusa.

Anche questo testo è stato riadattato dalla Disney, da Marco Bosco e Giada Perissinotto che hanno scritto “Il Paperopardo” come un’altra ironica parodia delle ambientazioni siciliane.

Ma se volete scoprire un’opera molto più contemporanea che racconta la Sicilia dei giorni nostri, non potete non leggere “La Mennulara” di Massimo Fenati, ispirato dal romanzo di Simonetta Agnello Hornby edito da Feltrinelli Comics. Protagonista di questa storia è una donna forte, che si ritrova davanti a molteplici sfide che la metteranno davanti a una verità imprevista e notevole.

Insomma, le storie che hanno come sfondo la nostra Sicilia hanno ispirato grandissimi romanzi che sono divenuti anche delle ottime graphic novel. Si spera solo che il successo di queste iniziative e delle fiere fumettistiche permettano le aziende ad interessarsi nuovamente nel riadattamento cartaceo di vecchie e future opere.

Anche perché ce ne sarebbero diverse che aspettano solo un bravo disegnatore, per essere realizzate: dai Viceré di de Roberto alla Saga dei Florio, argomento molto apprezzato in libreria negli ultimi anni.
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