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Dopo la Clerici e Maria ha solcato oceani con la voce: le sfide del (siciliano) Alberto Urso

Dopo le esperienze in tv fatte sin da quando era solo un bambino, oggi è un tenore e pluristrumentista apprezzato in tutto il mondo. Ci racconta le sue nuove sfide

Sara Abello
Giornalista
  • 16 luglio 2025

Alberto Urso

Sulle ali della sua voce ha oltrepassato oceani e distese di terra incantando il pubblico internazionale, eppure è ancora lo stesso ragazzo con occhi e voce buona di quando ha esordito, poco più che bambino, al fianco di Antonella Clerici.

Di chi vi raccontiamo oggi? Del sicilianissimo Alberto Urso, messinese doc, che a meno di trent’anni può vantare una carriera lunga quasi una vita intera. Proprio alcune settimane fa è uscito il suo nuovo singolo “Reale”, che anticipa l’omonimo album in pubblicazione a settembre, e che già dal titolo descrive la persona dietro il personaggio che abbiamo visto crescere, letteralmente, davanti ai nostri occhi attraverso le sue tante esibizioni televisive e non solo.

Un talento, quello di Alberto, ereditato sicuramente in famiglia: con il nonno tenore, papà Sandro musicista, e mamma Antonella ballerina di danza classica e da venticinque anni insegnante, non poteva essere altrimenti…anche se non si tratta semplicemente di “un po’ di arte nel sangue”.

Anche perché Alberto ha perfezionato il talento con anni di duro studio, conseguendo il diploma in Teoria e Solfeggio presso il Conservatorio di Messina e poi la laurea in Canto Lirico presso il Conservatorio di Matera.

Oggi è un tenore e pluristrumentista apprezzato in tutto il mondo. Non stupisce poi neanche che sua sorella maggiore, Ramona, pur lavorando in un ambito completamente diverso come quello della cosmetologia, che l’ha vista creare anche una sua linea di prodotti, di tanto in tanto si esibisca con lui in qualche brano durante i suoi concerti.

Insomma, l’arte è proprio nel DNA degli Urso. Con una base così, Alberto ha iniziato presto a partecipare ai provini, e proprio nel 2010 ha esordito in “Ti lascio una canzone”, lo show di Rai 1 condotto da Antonella Clerici, che lo ha visto tra i piccoli protagonisti e poi vincitore ad appena dodici anni.

Alberto ha un bel ricordo di quei mesi trascorsi a viaggiare da Messina a Napoli, dove ogni settimana veniva girata la puntata da trasmettere sulla rete ammiraglia.

Quando aveva ancora il viso tondo tipico degli anni dell’adolescenza e gli occhi di chi sognava in grande ma che mai avrebbe immaginato, probabilmente, i traguardi raggiunti di lì a poco.

Proprio dall’exploit in quella trasmissione ha effettivamente preso avvio tutto, appena due anni dopo la sua prima turnée in America come solista, e poi a soli sedici anni il tour in Australia.

È la capacità di spaziare tra diversi generi musicali, dal pop alla lirica, che definisce questo suo stile caratterizzato da interpretazioni sempre intense e appassionate che toccano le corde dell’anima di chi ascolta. Per questa ragione la carriera di Alberto, da quel 2010, non si è mai fermata.

Chi non lo ricorda come piccolo vincitore dello show di Rai 1 lo riconosce senza dubbio come il primo tenore a trionfare nella sua categoria ad “Amici di Maria De Filippi”, dove ha vinto la diciottesima edizione del programma nel 2019, e dove è tornato successivamente come “concorrente vip” e poi ancora come coach.

Un successo, quello targato Mediaset, che gli ha aperto le porte dorate di Sanremo l’anno dopo, così come per tanti suoi colleghi di talent. E proprio a proposito del Festival della canzone italiana, a differenza di quanto si sente spesso riportare, Alberto ha un ricordo meraviglioso, con tutti i pro e i contro di una manifestazione con tale ritorno mediatico sia chiaro…se gli chiedete, vi dirà che rivivrebbe questa esperienza altre cento volte, e chissà che non capiti proprio nella prossima edizione.

Un grande trampolino per lui, oltre che un contesto che oggi vivrebbe con maturità e consapevolezza sicuramente differente di quando vi partecipò ad appena ventuno anni. Nel 2020 col suo brano "Il sole ad est" si è piazzato al quattordicesimo posto in classifica ma ricorda la kermesse canora come la più prestigiosa delle vetrine, dove persino alcuni tra i più grandi talenti si sono piazzati ultimi, ottenendo ugualmente grande successo subito dopo.

E proprio dopo Sanremo si è aperta una nuova pagina internazionale per lui, stavolta in gruppo, conclusa all’inizio di quest’anno. Dal 2022 a circa sei mesi fa, infatti, Alberto è stato impegnato in un vero e proprio “viaggio musicale” con i The Tenors, un gruppo canadese con il quale ha intrapreso una turnée con oltre duecento date.

Tre anni intensi e formativi, nel corso dei quali ha vissuto tra Los Angeles e Toronto, esibendosi in location prestigiose come la Hollywood Bowl di Los Angeles, la Royal Albert Hall di Londra e il Radio City Music Hall di New York, anche in collaborazione con Lang Lang e Disney, dove non sono mancate esibizioni da solista.

Nel 2024 è stato persino invitato da Russell Crowe ad aprire tre date del suo tour e cantando al Colosseo, al Teatro Forum di Roma, e nella siciliana Noto. Una carriera, quella di Alberto, che ha visto alternarsi sin da subito periodi all’estero, dove ha un grande seguito, ad altri in Italia, come quello appena iniziato.

Ovviamente i tour internazionali oggi hanno per lui un sapore diverso rispetto a quando poco più che bambino ha calcato palchi di tutto il mondo. Maturità, consapevolezza e “fame” differente, quella di chi ha dedicato tutta la vita alla musica e vuole cogliere giustamente ognuno dei frutti seminati. E poi oggi Alberto può contare su una formazione che nel frattempo si è consolidata. Da circa sei mesi è tornato nella sua Messina, dove vive con la famiglia alla quale è legatissimo. La cosiddetta “porta della Sicilia” è stata anche protagonista dell’ultimo videoclip con tutti i suoi meravigliosi scorci e colori.

“Reale”, racconta Alberto, nasce in un momento in cui si è reso conto che il mondo sta perdendo il contatto con la realtà, in concomitanza alla diffusione sempre più massiva del digitale. Sembrerà strano, ma rimpiange proprio quegli otto mesi trascorsi ad “Amici” e nel corso dei quali, privati tutti dei cellulari, Alberto e i suoi compagni hanno riscoperto il prezioso valore del contatto umano, del conoscersi sul serio, viso a viso. “Reale” incarna alti e bassi di una vita e il conseguente desiderio di restare con i piedi per terra, ancorati alle proprie origini, alla semplicità, alla realtà appunto.

Una metafora dell’esistenza di ognuno di noi, della ricerca costante di verità. Un’esortazione a riprendere il contatto con la realtà quella di questo suo ultimo lavoro: «Apparentemente siamo sempre circondati da una miriade di contatti, di “amici” – sottolinea Alberto – ma poi non siamo altro che soli con noi stessi».

Iniziare così giovane, del resto, lo ha privato della quotidianità tipica della fanciullezza ma al contempo lo ha fatto crescere più in fretta, oggi Alberto può contare ugualmente su alcuni amici storici, pochi ma buoni, oltre allo specialissimo rapporto con i familiari, che lo hanno supportato in ognuno dei suoi passi degli ultimi quindici anni.

Ed è proprio da loro che torna ogni volta che può, come adesso, dopo la conclusione dell’esperienza con i The Tenors. Del resto tra Messina e Toronto voi dove preferireste trascorrere l’estate?! Un giovane misurato e gentile, il classico bravo ragazzo nella migliore delle accezioni del termine, che non scorda chi è e da dove viene, per tornarvi ogni volta che può.

In lui albergano emozioni e paure, tante, ma che fanno parte del mestiere che ha scelto, come afferma con grande consapevolezza per la sua giovane età, ma a testimonianza di una carriera lunga, fatta di studio e impegno che lo hanno forgiato. Mentre si gode l’estate a casa, circondato dall’amore della famiglia e della fidanzata, anche lei sicilianissima, lavora alle date del tour estivo in giro per le piazze della penisola.

Da settembre poi chi vivrà vedrà…di certo si sa solo che lavorerà in sala di registrazione a dei featuring in vista dell’uscita dell’album, e poi che dopo il tour estivo ne vorrebbe uno invernale, in giro per i teatri italiani, magari in attesa di qualche altra in lungo e in largo per il mondo, dove gode meritatamente di una bella fetta di pubblico.

Non si può che augurare buona fortuna ad Alberto, che se ha già realizzato tanti sogni, altrettanti ne ha di sicuro celati, tutti da coronare come giusta ricompensa per oltre metà dei suoi anni dedicati all’amore, corrisposto, per la sua musica.
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