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Droni e relitti non fermano la Flotilla: barche in partenza dalla Sicilia, la nuova data

Colpite due delle imbarcazioni, a distanza di 24 ore, tra cui quella con a bordo Greta Thunberg. Ma la missione va avanti. Confermate le partenze da Siracusa

Balarm
La redazione
  • 9 settembre 2025

Gli attivisti e una nave della Global Sumud Flotilla

Due attacchi nel giro di 24 ore alla global Sumud Flotilla, in acque tunisine. Dopo il primo avvenuto nella notte fra lunedì 8 e martedì 9 settembre, quando è stata colpita la Family Boat con a bordo il comitato direttivo della missione (fra cui Greta Thunberg), nella notte appena trascorsa (tra martedì 9 e mercoledì 10 settembre), è stata colpita - pare sempre da un drone - una seconda imbarcazione, la Alma, battente bandiera inglese.

Le modalità sembrano simili: un attacco dall'alto nella notte e fiamme a bordo. In entrambi i casi fortunatamente gli equipaggi sono illesi.

Il primo caso è accaduto nel porto di Sidi Bou Said, mentre il secondo più vicino a Tunisi.

Nonostante gli allarmi e la preoccupazione, gli attivisti hanno confermato che la missione continua e le barche sono in partenza questo pomeriggio, 10 settembre, dal porto di Sidi Bou Said alle ore 16.00 (17.00 ora italiana).

«Il blocco illegale di Gaza esiste da 18 anni e da 17 ci sono tentativi di romperlo - ha detto Thiago Avila, attivista brasiliano - Questa è solo l'ennesima aggressione portata avanti contro una barca che vuole interrompere l'assedio. Ma voglio sottolineare che la notizia non siamo noi: al centro delle cronache ci deve essere quello che continuano a vivere le persone a Gaza e in particolare quello che sta accadendo in queste ore a Gaza City (dove Israele ha ordinato l'evacuazione dei residenti, ndr)».

Confermate quindi anche le partenze dalla Sicilia: le barche salperanno dal porto di Siracusa giovedì 11 settembre, precedute da una conferenza stampa alla Marina, alle ore 10.00. A confermarlo è Fabio D'Angelo, portavoce del "Global Movement to Gaza Sicilia".

Le imbarcazioni proseguiranno poi tutte insieme alla volta di Gaza, dove l'arrivo è previsto per metà settembre.

Intanto aumentano le preoccupazioni per la Flotilla. Se confermata l'ipotesi dell'attacco, l'episodio si potrebbe leggere come un "chiaro avvertimento".

«Le persone qui sono scioccate - dice Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati che si trovava oggi in Tunisia - secondo le prime informazioni, sembra che la principale nave della Flotilla sia stata attaccata da un drone. Ovviamente questo fatto sarà da verificare».

Ai giornalisti di Reuters, poi, ha specificato che: «Non sappiamo chi abbia condotto l’attacco, ma non sarebbe una sorpresa se fosse Israele. C’è uno storico di attacchi che sono stati portati avanti contro le Flotilla».

Gli attivisti raccontano di aver visto il drone «rimasto sospeso a circa tre, quattro metri sopra le nostre teste. Poi lo abbiamo visto spostarsi verso la parte anteriore del ponte. È rimasto fermo per qualche secondo, sopra i giubbotti di salvataggio, e poi ha sganciato l'ordigno». Lo riporta il Corriere della sera.

Poi «è divampato un incendio a bordo. Abbiamo preso gli estintori e siamo riusciti a domare le fiamme. Fortunatamente, tutti sono rimasti illesi. Un attacco vergognoso, non ci lasceremo scoraggiare», riporta ancora il sito del Corriere.

Una barca vicino a quella colpita ha ripreso il momento in cui la Family Boat veniva colpita dall'alto. Le immagini sono state pubblicate sui canali social della missione in un video che puoi vedere cliccando qui.

Gli attivisti a bordo dell'imbarcazione raccontano che il drone si sarebbe avvicinato a prua (dietro) e poi le vedette lo avrebbero visto spostarsi a poppa, «proprio per cercare di colpire la tanca di carburante per farla esplodere ma senza riuscirci».

Nel frattempo arriva la risposta del ministro della Difesa Guido Crosetto sul relitto israeliano trovato a largo di Lampedusa dal motopeschereccio Andrea Doria e che nei giorni scorsi aveva destato allarme. Secondo il ministro non si tratterebbe di un reperto militare ma di qualcosa «collegato a un lancio satellitare» durante le celebrazioni per l'82° anniversario della difesa di Roma.

Dai controlli effettuati dalla guardia costiera è stata esclusa la presenza di tracce di materiale esplosivo e radioattivo. Intanto è intervenuto il nucleo Sminamento difesa anti mezzi insidiosi (Sdai) della Marina militare che si occupa delle verifiche tecniche.

(Articolo aggiornato il 10 settembre ore 09.28)
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