Droni e relitti non fermano la Flotilla: barche in partenza dalla Sicilia, la nuova data
Colpita una delle imbarcazioni, con a bordo il comitato direttivo, fra cui Greta Thunberg. Ma la missione va avanti. Confermate le partenze da Siracusa

Gli attivisti e una nave della Global Sumud Flotilla
Un "incidente", secondo il governo tunisino, un vero "attacco con un drone", secondo gli attivisti. Fatto sta che nella notte fra lunedì 8 e martedì 9 settembre, una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla è stata colpita mentre si trovava al largo del porto di Sidi Bou Said a Tunisi.
Quella colpita, la Family Boat, è la barca che ha a bordo il Comitato direttivo della missione, fra cui quindi Greta Thunberg e gli attivisti Thiago Avila e Yasemin Acar. I sei membri sono rimasti illesi e quali in una conferenza stampa tenuta a Tunisi dopo l'episodio confermano di voler proseguire la missione.
«Il blocco illegale di Gaza esiste da 18 anni e da 17 ci sono tentativi di romperlo - ha detto Thiago Avila, attivista brasiliano - Questa è solo l'ennesima aggressione portata avanti contro una barca che vuole interrompere l'assedio. Ma voglio sottolineare che la notizia non siamo noi: al centro delle cronache ci deve essere quello che continuano a vivere le persone a Gaza e in particolare quello che sta accadendo in queste ore a Gaza City (dove Israele ha ordinato l'evacuazione dei residenti, ndr)».
Confermate quindi anche le partenze dalla Sicilia: le barche salperanno dal porto di Siracusa giovedì 11 settembre, precedute da una conferenza stampa alla Marina, alle ore 10.00. A confermarlo è Fabio D'Angelo, portavoce del "Global Movement to Gaza Sicilia".
Le imbarcazioni proseguiranno poi tutte insieme alla volta di Gaza, dove l'arrivo è previsto per metà settembre.
Intanto aumentano le preoccupazioni per la Flotilla. Se confermata l'ipotesi dell'attacco, l'episodio si potrebbe leggere come un "chiaro avvertimento".
«Le persone qui sono scioccate - dice Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati che si trovava oggi in Tunisia - secondo le prime informazioni, sembra che la principale nave della Flotilla sia stata attaccata da un drone. Ovviamente questo fatto sarà da verificare».
Ai giornalisti di Reuters, poi, ha specificato che: «Non sappiamo chi abbia condotto l’attacco, ma non sarebbe una sorpresa se fosse Israele. C’è uno storico di attacchi che sono stati portati avanti contro le Flotilla».
Gli attivisti raccontano di aver visto il drone «rimasto sospeso a circa tre, quattro metri sopra le nostre teste. Poi lo abbiamo visto spostarsi verso la parte anteriore del ponte. È rimasto fermo per qualche secondo, sopra i giubbotti di salvataggio, e poi ha sganciato l'ordigno». Lo riporta il Corriere della sera.
Poi «è divampato un incendio a bordo. Abbiamo preso gli estintori e siamo riusciti a domare le fiamme. Fortunatamente, tutti sono rimasti illesi. Un attacco vergognoso, non ci lasceremo scoraggiare», riporta ancora il sito del Corriere.
Una barca vicino a quella colpita ha ripreso il momento in cui la Family Boat veniva colpita dall'alto. Le immagini sono state pubblicate sui canali social della missione in un video che puoi vedere cliccando qui.
Gli attivisti a bordo dell'imbarcazione raccontano che il drone si sarebbe avvicinato a prua (dietro) e poi le vedette lo avrebbero visto spostarsi a poppa, «proprio per cercare di colpire la tanca di carburante per farla esplodere ma senza riuscirci».
Nel frattempo arriva la risposta del ministro della Difesa Guido Crosetto sul relitto israeliano trovato a largo di Lampedusa dal motopeschereccio Andrea Doria e che nei giorni scorsi aveva destato allarme. Secondo il ministro non si tratterebbe di un reperto militare ma di qualcosa «collegato a un lancio satellitare» durante le celebrazioni per l'82° anniversario della difesa di Roma.
Dai controlli effettuati dalla guardia costiera è stata esclusa la presenza di tracce di materiale esplosivo e radioattivo. Intanto è intervenuto il nucleo Sminamento difesa anti mezzi insidiosi (Sdai) della Marina militare che si occupa delle verifiche tecniche.
Quella colpita, la Family Boat, è la barca che ha a bordo il Comitato direttivo della missione, fra cui quindi Greta Thunberg e gli attivisti Thiago Avila e Yasemin Acar. I sei membri sono rimasti illesi e quali in una conferenza stampa tenuta a Tunisi dopo l'episodio confermano di voler proseguire la missione.
«Il blocco illegale di Gaza esiste da 18 anni e da 17 ci sono tentativi di romperlo - ha detto Thiago Avila, attivista brasiliano - Questa è solo l'ennesima aggressione portata avanti contro una barca che vuole interrompere l'assedio. Ma voglio sottolineare che la notizia non siamo noi: al centro delle cronache ci deve essere quello che continuano a vivere le persone a Gaza e in particolare quello che sta accadendo in queste ore a Gaza City (dove Israele ha ordinato l'evacuazione dei residenti, ndr)».
Confermate quindi anche le partenze dalla Sicilia: le barche salperanno dal porto di Siracusa giovedì 11 settembre, precedute da una conferenza stampa alla Marina, alle ore 10.00. A confermarlo è Fabio D'Angelo, portavoce del "Global Movement to Gaza Sicilia".
Le imbarcazioni proseguiranno poi tutte insieme alla volta di Gaza, dove l'arrivo è previsto per metà settembre.
Intanto aumentano le preoccupazioni per la Flotilla. Se confermata l'ipotesi dell'attacco, l'episodio si potrebbe leggere come un "chiaro avvertimento".
«Le persone qui sono scioccate - dice Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati che si trovava oggi in Tunisia - secondo le prime informazioni, sembra che la principale nave della Flotilla sia stata attaccata da un drone. Ovviamente questo fatto sarà da verificare».
Ai giornalisti di Reuters, poi, ha specificato che: «Non sappiamo chi abbia condotto l’attacco, ma non sarebbe una sorpresa se fosse Israele. C’è uno storico di attacchi che sono stati portati avanti contro le Flotilla».
Gli attivisti raccontano di aver visto il drone «rimasto sospeso a circa tre, quattro metri sopra le nostre teste. Poi lo abbiamo visto spostarsi verso la parte anteriore del ponte. È rimasto fermo per qualche secondo, sopra i giubbotti di salvataggio, e poi ha sganciato l'ordigno». Lo riporta il Corriere della sera.
Poi «è divampato un incendio a bordo. Abbiamo preso gli estintori e siamo riusciti a domare le fiamme. Fortunatamente, tutti sono rimasti illesi. Un attacco vergognoso, non ci lasceremo scoraggiare», riporta ancora il sito del Corriere.
Una barca vicino a quella colpita ha ripreso il momento in cui la Family Boat veniva colpita dall'alto. Le immagini sono state pubblicate sui canali social della missione in un video che puoi vedere cliccando qui.
Gli attivisti a bordo dell'imbarcazione raccontano che il drone si sarebbe avvicinato a prua (dietro) e poi le vedette lo avrebbero visto spostarsi a poppa, «proprio per cercare di colpire la tanca di carburante per farla esplodere ma senza riuscirci».
Nel frattempo arriva la risposta del ministro della Difesa Guido Crosetto sul relitto israeliano trovato a largo di Lampedusa dal motopeschereccio Andrea Doria e che nei giorni scorsi aveva destato allarme. Secondo il ministro non si tratterebbe di un reperto militare ma di qualcosa «collegato a un lancio satellitare» durante le celebrazioni per l'82° anniversario della difesa di Roma.
Dai controlli effettuati dalla guardia costiera è stata esclusa la presenza di tracce di materiale esplosivo e radioattivo. Intanto è intervenuto il nucleo Sminamento difesa anti mezzi insidiosi (Sdai) della Marina militare che si occupa delle verifiche tecniche.
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