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Ne esistono 500 (in tutto il mondo): a Palermo vive la pianta più "sola" del pianeta

Una delle ragioni che rendono questa specie vulnerabile è il fatto che al momento non si conoscono esemplari di sesso femminile. L'iniziativa all'Orto Botanico

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 3 agosto 2025

Un esemplare di Encephalartos Woodii

L’Orto botanico di Palermo è uno dei più preziosi scrigni di biodiversità presenti in Europa. Non solo possiede numerose specie provenienti dalle più disparate regioni del Mediterraneo e dell’Europa, ma dispone anche un numero estremamente elevato di specie esotiche, alcune delle quali molto rare anche nel resto del mondo.

Fra le specie più particolari abbiamo l’Encephalartos woodii, una cicadacea estinta in natura, originaria delle regioni meridionali del Sudafrica, scoperta nell’ormai lontano 1895.

Di questa specie esistono ormai pochissimi esemplari in tutto il mondo, oggi situati all’interno dei principali orti botanici del pianeta. Secondo i docenti di botanica dell’Università del capoluogo, attualmente ne esistono meno di 500, risultando quindi fra le specie più minacciate del pianeta.

Una delle ragioni che rendono questa specie così vulnerabile è il fatto che al momento non si conoscono esemplari di sesso femminile.

Impossibilitati a far riprodurre queste piante tramite la riproduzione sessuata, l’unica modalità conosciuta di propagazione rimasta ai botanici è quella del trapianto dei polloni basali, che sviluppandosi, tuttavia, danno vita a delle unità clonali, aventi lo stesso DNA del genitore.

Una soluzione che alla lunga può portare all’indebolimento della specie e alla sua estinzione, in particolare se sottoposta alle molteplici minacce ambientali oggi presenti nel mondo, a seguito del cambiamento climatico.

Per anni i ricercatori hanno esplorato desolate regioni del Sudafrica, andando alla ricerca di femmine di questa specie per permettere a questa pianta di sopravvivere, con un genoma del tutto nuovo.

Le ricerche si sono però rivelate infruttuose e per tentare di rinforzare la specie, alcuni scienziati hanno pensato di utilizzare il polline di E. woodii per impollinare esemplari femminili di specie affini.

Il risultato è stata la nascita di alcuni ibridi, come l’Encephalartos woodii x natalensis presente a Palermo, che secondo i botanici rappresenterebbe l’unica salvezza per questa specie. Questo ibrido è infatti il prodotto dell’unione fra l’E. woodii e l’E. natalensis, un’altra specie geneticamente molto simile all’E. woodii.

Per via della sua particolare storia, oggi questa cicadacea viene considerata “la pianta più sola del mondo”, sebbene non sia l’unica specie ad aver perso gli esemplari femminili, come dimostra il caso della Zelkova sicula, pianta di cui abbiamo parlato in un nostro vecchio articolo.

Proprio per celebrare la travagliata esistenza dell’E. woodii e il lavoro dei ricercatori, gli artisti Donata Lazzarini e Maria Rosa Sossai hanno pensato di produrre una nuova opera scultorea, che ha come titolo “Il giorno in cui Woodii si svegliò femmina”.

Essa consisterà nell’installazione di dieci sculture in ceramica e porcellana bianca all’interno dell’orto, rappresentazione degli strobili femminili mai rinvenuti di questa specie.

Questo progetto rientra all’interno di un più grande percorso di educazione ambientale e ha avuto il supporto scientifico del direttore Rosario Schicchi, del suo curatore Manlio Speciale e del presidente del Sistema museale di Ateneo Michelangelo Gruttadauria.

Lo scopo di quest’opera sarà quello di sensibilizzare il pubblico nei confronti della tutela della biodiversità, prendendo come esempio la vicenda in un qualche modo tragica dell’E. woodii.

Questa iniziativa non riguarderà solo Palermo, ma anche i famosi Kew Gardens di Londra, l’orto botanico più importante del mondo, e l’Università di Southampton.

Entrambe queste strutture dispongono infatti di altri esemplari di questa specie e le opere realizzate per quest’occasione entreranno a far parte delle collezioni permanenti degli atenei.

Oltre alla presentazione delle installazioni e alla nascita di un nuovo circuito educativo, che permetterà di visitare le varie cicadacee presenti nella struttura di Via Lincoln, l’Orto botanico di Palermo sta organizzando anche una serie di conferenza sul tema e un convegno in cui interverranno i principali esperti di questa famiglia di Gimnosperme.
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