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È più antica di quella che conosciamo: come si fa la cassata dedicata alla regina di Sicilia

C'è chi la ritiene troppo dolce, per noi resta "sua maestà, la cassata". Vi presentiamo una ricetta meno nota della tradizionale ma altrettanto prelibata

Balarm
La redazione
  • 17 marzo 2024

La cassata Costanza d'Aragona

Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua (e non solo per Pasqua, aggiungiamo noi al detto siciliano). Fatto sta che la cassata, il dolce che insieme al cannolo, rappresenta la pasticceria palermitana nel mondo, non può mancare per i pranzi (e anche le cene) dei giorni festivi.

Proprio la cassata, per noi indiscusso trionfo di sapori, è finita al centro delle polemiche dopo le dichiarazioni del maestro pasticciere Iginio Massari che ha scomodato "sua maestà" (la cassata) definendola "troppo dolce".

Secondo il celebre pasticciere e volto noto della tv, presente a Palermo in occasione della manifestazione Expocook alla Fiera del Mediterraneo, la cassata non sarebbe (il condizionale qui è d'obbligo) mangiata in tutto il mondo perchè troppo dolce, a differenza del cannolo che invece sarebbe più apprezzato a livello internazionale perché «l’avete regolato all’attualità», sostiene Massari.
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Sarà, ma per noi siciliani resta sempre "sua maestà, la cassata". E a proposito di maestà, vi proponiamo una versione dalle origini "nobili", dedicata alla regina Costanza d'Aragona, poichè nella forma e nei colori trova ispirazione nella sua preziosissima corona.

Costanza d'Aragona fu regina consorte di Sicilia, avendo sposato (in seconde nozze) Federico II di Svevia. Costanza morì a Catania ma le sue spoglie si trovano in un sarcofago conservato nella Cattedrale di Palermo.

La sua corona (conservata sempre nel Tesoro della Cattedrale di Palermo) è considerata un gioiello dell'oreficeria normanna. Talmente ricca di pietre preziose, oro e colori da ispirare addirittura un dolce meraviglioso.

Una versione forse meno nota della cassata tradizionale ma altrettanto buona e (per non deludere Massari) altrettanto dolce.

A differenza della tradizionale, la cassata di Costanza d'Aragona non ha solo pan di spagna e ricotta ma anche la pasta frolla.

La sua forma ricorda proprio la corona della regina, il Camaleuco, a mo' di cappellino. Per richiamare i colori delle pietre, si usano gocce di cioccolato, zuccata, scorze d'arancia candite e tanti canditi.

Ingredienti
1 Pan di Spagna e la ricetta la trovate quì
- Pasta frolla (500 grammi circa)
- 100 gr. di marmellata di arance (o altra)
- 500 grammi di ricotta di pecora
- 150 grammi di zucchero
- cannella (in polvere)
- scorza d'arancia candita a pezzetti
- zuccata
- cioccolata fondente
- canditi a scelta (non devono mancare le ciliegie rosse e verdi)
- 1 tuorlo d'uovo diluito
- latte

Procedimento
Stendere metà della pasta frolla su uno stampo a cerniera foderato di carta forno. Spalmare la marmellata sulla psta frolla. Tagliare il Pan di Spagna a fette sottili e riporre queste ultime sopra la marmellata.

Nel frattempo preparare la crema di ricotta: pestate la ricotta fino a renderla più cremosa, aggiungendo lo zucchero, la cannela, le gocce di cioccolato, la zuccata e i canditi.

Una volta pronta la crema di ricotta, stendetela sulle fette di Pan di Spagna. Sopra la farcitura stendete l'altra metà di pasta frolla, sigillando i bordi alla base del dolce.

Spennellate la parte superiore del dolce con il tuorlo diluito con un po' di latte. Adesso bisogna decorare la corona della regina. Con la pasta frolla create delle decorazioni (tipo quelle della foto) che richiamano una corona, usando le ciliegie candite rosse e verdi e la scorza d'arancia candita.

Fate cuocere la torta al forno per 30 minuti alla temperatura di 180°. Una volta pronta va fatta freddare e poi servita.

Buon appetito!

(Se poi non avete tempo o non siete proprio bravi in cucina, potete sempre rivolgervi a una pasticceria, magari una di quelle più antiche, che di certo saprà accontentarvi).
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