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È sulla Terra da duemila anni e in Sicilia ce ne sono 7: dove si trova l'Albero del Drago

Si narra che la pianta ebbe origine dal serpente con cento teste Ladone nel giardino delle Esperidi e che Ercole lo abbia ucciso durante la sua undicesima fatica

Balarm
La redazione
  • 15 novembre 2021

Un esemplare di Albero del Drago

Guardando il panorama siciliano vi sarà capitato di vedere un albero particolare dalle lunghe e pendenti foglie affusolate. È il cosiddetto Albero del Drago che cresce in piena salute anche nelle città.

La storia di questo albero è antichissima e ricca di aneddoti e la sua presenza sulla terra risalirebbe almeno a duemila anni fa.

Si racconta che la pianta ebbe origine dal serpente con cento teste Ladone, protettore dell’albero dei pomi d’oro nel giardino delle Esperidi; Ercole, durante la sua undicesima fatica, uccise il serpente con una freccia.

Da una ferita zampillò del sangue da cui nacque un albero di Dracæna draco (dal greco «drakaina», da drakon, dragone).

Tra le altre peculiarità, oltre al fatto che il suo tronco non riporta anelli e ciò rende difficile il conteggio dell’età degli esemplari, anche quella legata alla resina che tale albero produce: dal colore rosso veniva usata per eliminare la ruggine e tingere stoffe e strumenti musicali.
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Ma non solo: gli alchimisti si servivano della sua resina per curare ferite e gravi malattie.

In particolare veniva impiegato per curare emorragie, ferite, piaghe e lebbra; secondo le credenze il sangue di un drago, e dunque la resina, potesse fortificare quello umano.

La pianta è molto robusta e di facile coltivazione: i semi germinano in tre o quattro settimane, in modo molto lento, e non necessitano di molta acqua; per questo motivo tale specie ha trovato in Sicilia un buon habitat per vivere.

Al momento sull’Isola se ne contano ben 7 di quelli individuati come "monumentali" di alberi di Drago, dislocati tra Catania, Messina e Palermo.

L’esemplare più antico di tutti, invece, si chiama el drago milenario e si trova a Tenerife. Qui, e nelle isole Canarie in generale, prima dell’arrivo degli spagnoli, era venerato dai Guanci.
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