STORIE
Ha l'umorismo tagliente del (tipico) palermitano: chi è il comico "re" dei social
Non si capirà (quasi) mai se stia dicendo sul serio o meno. Sui social i suoi sketch arrivano a superare le 40 mila visualizzazioni, Emanuele Scelta si racconta
Emanuele Scelta
E il boom, effettivamente, è arrivato. Dall'Uditore ai palchi di tutta la Sicilia con un solo obiettivo: far sorridere la gente. Che sia per raccontare i lati più simpatici e divertenti dei siciliani o per far fari n’affari, come recita uno dei suoi tormentoni, la risata è assicurata.
A completare la ricetta, una mimica facciale sorprendente: non si capirà (quasi) mai se stia dicendo sul serio o meno. Insomma, dove termina la finzione e cominciala realtà?
Lui è Emanuele Scelta, attore e comico palermitano, noto al pubblico per il suo personaggio a “Sicilia Cabaret”, il format del duo Matranga e Minafò. Occhiali da sole, jeans troppo stretti e corti per essere indossati ma, soprattutto, cappuccio e felpa, che indossa anche se, fuori, la colonnina di Mercurio sfiora i 40°.
Questo l’outfit "perfetto" dell’uomo delle occasioni, il personaggio interpretato da Scelta che fa ridere proprio tutti: dai grandi ai piccini.
Perché il condizionatore, per lui, ormai, è démodé. Insomma, una comicità esilarante e sopra le righe che strizza, però, sempre l’occhio al sociale.
Emanuele Scelta ha partecipato anche alle selezioni per Zelig Open Mic, ottenendo un bel successo di pubblico. Di recente, ha deciso di seguire la carriera da monologhista all’interno del laboratorio “Comic 90100” della Tramp Management dei fratelli Nino e Roberto Bonanno.
In questo caso, si diverte a raccontare scene di vita quotidiana, come i racconti che vedono protagonista la sua famiglia e nei quali molti, magari, possono rispecchiarsi: «A casa sono l’ultimo di tre fratelli – racconta - Mio padre non mi considerava. Mia madre, invece…nemmeno. La verità era che lei voleva una femminuccia. Pensate che avevo anche il corredino rosa.
Ad un certo punto, decisi di ribellarmi e andai da mio padre per “far valere i miei diritti”. Lo guardai, dritto negli occhi, e con fare (quasi) minaccioso gli dissi: “I miei fratelli non mi fanno giocare alla playstation”. Lui mi rispose così: “Chi sei? Che vuoi? Vai a giocare a casa tua!”
Io, allora, imbarazzato, gli risposi che quella era casa mia e che ero suo figlio. Lui mi gelò, rispondendomi: “Quale, Roberto o Alessandro?” e io: “Papà, l’altro!”. Si gira verso mia madre ed esordisce: “Ma non era ‘na picciridda chista?”. Insomma, sono soddisfazioni»
Una bella carriera per soli 33 anni. Ma quando ha capito che questa sarebbe stata la sua strada? Poco tempo fa: era il 2019, infatti, quando, mentre lavorava come animatore in un villaggio turistico, comprese che non c’era nulla di più bello che far ridere la gente.
Eccolo, allora, lì: taccuino e penna in mano pronto a scrivere i suoi sketch, che, sui social, arrivano a superare le 40 mila visualizzazioni. Apprezza e, talvolta, si ispira al genere pungente di Angelo Duro, anche se ha già delineato uno stile tutto suo.
Ma chi è Emanuele una volta tolti i panni del comico? Giù dal palco, Scelta è un bel giovane amante della musica. Non perde mai occasione per ascoltare i grandi del repertorio italiano, come Francesco Guccini e Fabrizio De Andrè, ma anche la musica contemporanea di Tananai e Rocco Hunt, o per strimpellare qualche nota alla sua chitarra.
Ama il buon cibo e gli animali, come il suo gatto, Milhouse. Crede molto nell’amicizia e ama circondarsi di persone genuine e mai finte. Di lui dicono: «È difficile conquistare la sua fiducia e la si può perdere in un attimo, ma se si riesce ad ottenerla, si scopre un tesoro unico».
Occhio, allora, a non prendere mai in giro questo ragazzo; è una macchina della verità vivente e capirà, subito, chi gli mente e chi dice la verità, senza affidarsi a fili o sensori: bastano gli occhi.
E questo lo aiuta molto nel suo lavoro. Single convinto…e «per scelta», chiude molte delle sue affermazioni citando il grande Faber: «Dai diamanti non nasce niente, ma dal letame nascono i fior. Da me, allora, può nascere un intero vivaio»
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