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In Sicilia c'è la gara di ciclismo più antica d'Italia: l'avvincente "Giro" voluto dai Florio
Le strade tortuose e i rettilinei dei litorali dell’isola rendono ogni tappa avvincente e imprevedibile dove il pronostico del vincitore della gara non è mai scontato
Un momento dell'edizione 2022 del "Giro di Sicilia" a Termini Imerese
Questo basta per affermare che il “Giro di Sicilia” è parte integrante della storia di questo sport. Per gli appassionati delle curiosità precisiamo che, la competizione ciclistica più antica al mondo è del 1876, la “Milano-Torino”, ma si svolse in un’unica tappa. In quell’anno i velocipedi, sulle primordiali biciclette, furono otto ma solo in quattro arrivarono al traguardo nel capoluogo piemontese!
L’ideatore del “Giro di Sicilia” fu l’imprenditore palermitano Vincenzo Florio, lo steso che l’anno precedente, nel 1906, aveva organizzato la prima edizione della “Targa Florio”, la gara automobilistica su strada più antica al mondo.
Una sfida avvincente tra Carlo Galletti e Luigi Ganna che, grazie alle loro straordinarie imprese, in breve tempo, raggiunsero una popolarità che facilitò la diffusione di questo sport in tutta la nazione. Il primo bissò il successo siciliano anche nel 1908, e successivamente si aggiudicò il “Giro d’Italia” nel 1910 e 1911; il secondo arrivò primo nell’edizione d’esordio del “Giro d’Italia” nel 1909. Galletti e Ganna sono, certamente, i principali interpreti dei primi anni del ciclismo italiano.
La loro rivalità sportiva ricorda molto quella tra Alfredo Binda, Costante Girandengo e Learco Guerra negli anni trenta, per proseguire con Gino Bartali e Fausto Coppi del secondo dopoguerra fino ad arrivare a Francesco Moser e Giuseppe Saronni in tempi recente.
Purtroppo le varie edizioni della gara siciliana non sono state organizzate in modo continuativo anche perché ci sono verificate diverse interruzioni, in tutto nove, compresa l’ultima del 2020 dovuta alla pandemia. Infatti dopo le due edizioni iniziali, il “Giro di Sicilia” venne interrotto anche a causa della Grande Guerra.
Il ritorno delle biciclette, tra le polverose strade della Sicilia, si ebbe nel 1926 con la vittoria di Domenico Caratozzolo, da allora la competizione continuò a non svolgersi con regolarità.
Si dovette aspettare il 1948 per rivedere il giro nell’isola che proseguì costantemente fino al 1960. Nel 1977 a Trapani a vincere il “Giro di Sicilia” fu un giovane neoprofessionista Giuseppe Saronni, questa fu l’edizione che mandò in letargo la competizione siciliana fino al 2019.
L’anno successivo, nel 2020, l’edizione non si svolse a causa della pandemia e riprese nel 2021 con Vincenzo Nibali che conquistò il grandino più alto del podio nel tripudio dei suoi numerosi sostenitori siciliani. Di certo la bellezza del territorio e la morfologia delle strade siciliane fanno da palcoscenico a una competizione impegnativa e suggestiva.
Le strade tortuose e i rettilinei dei litorali dell’isola rendono ogni tappa avvincente e imprevedibile dove il pronostico del vincitore non è scontato.
Il ciclismo è considerato uno sport tra i più faticosi e forse per questo ha sempre suscitato l’entusiasmo di numerosi appasionati che ogni anno, sin dalla prima edizione, hanno sempre accolto e sostenuto i partecipanti con grande entusiasmo.
Sicuramente i miglioramenti tecnologici delle biciclette, dell’ultimo ventennio, hanno agevolato i ciclisti ma nonostante tutto il fascino per questo straordinario sport rimane immutato.
In queste ultime edizioni la gara siciliana si sviluppa in quattro tappe e fa parte del circuito continentale Uci Europe Tour. L’organizzazione di questo evento è affidato a RCS Sport grazie ad un accordo con la Regione Siciliana.
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