ITINERARI E LUOGHI
In Sicilia c'è una (vera) "location vivente": qui da 60 anni si fa la storia del cinema
Il paese siciliano torna al centro dell’attenzione culturale e cinematografica grazie anche a una giornata densa di riflessioni, incontri e visioni condivise. Qual è

Un’opera maestosa che, oltre a incidere nella storia della settima arte, ha lasciato una traccia profonda nella memoria collettiva locale, rendendo Ciminna una vera e propria "location vivente".
Il 13 maggio 2025 il Polo Museale di Ciminna, nel cuore di Corso Umberto I, ha ospitato un incontro dal titolo “Ciminna e Cinema – tra passato e prospettive future”, promosso dall’Amministrazione Comunale.
Un appuntamento che si propone non solo di celebrare la memoria cinematografica di questo borgo siciliano, ma anche di proiettare la sua identità nel futuro della produzione audiovisiva.
Ma l’obiettivo dell’incontro va ben oltre la celebrazione del passato: si tratta, piuttosto, di una chiamata alla responsabilità culturale e progettuale.
A discutere di queste prospettive sono intervenuti professionisti del settore come Nicola Tarantino, Direttore della Sicilia Film Commission, Fabio Corsini dirigente della Palermo Film Commission, il location manager Ivan Ferrandes, il sindaco Vito Filippo Barone, il presidente della Commissione Cultura dell’ARS Fabrizio Ferrara, e Don Mario Cassata, parroco della Chiesa di Santa Maria Maddalena. A moderare sarà l’assessore alla Cultura Michele Avvinti, promotore dell’iniziativa.
Particolare rilievo ha avuto la partecipazione di Sergio D’Arrigo, cineasta, narratore visivo, appassionato difensore di un cinema siciliano radicato nei territori e nella loro forza espressiva.
D’Arrigo, da anni impegnato nella valorizzazione della memoria audiovisiva dell’isola, rappresenta il ponte ideale tra la tradizione del grande cinema e le sfide del contemporaneo.
Con la sua opera, ha saputo raccogliere l’eredità di realtà storiche come l’Etna Film di Catania, una delle prime case di produzione italiane del primo Novecento, testimone della vitalità culturale di una Sicilia che già allora parlava il linguaggio delle immagini.
L’incontro è stato anche un momento di confronto con le associazioni culturali locali, le attività economiche e ricettive, invitate a partecipare attivamente a un percorso che potrebbe restituire a Ciminna un ruolo centrale nelle produzioni cinematografiche, anche attraverso bandi, network e strategie di accoglienza per troupe e registi.
Oggi questo piccolo borgo torna al centro dell’attenzione culturale e cinematografica grazie anche a una giornata densa di riflessioni, incontri e visioni condivise. Già scoperto da Luchino Visconti, si candida oggi a rinascere come luogo di memoria cinematografica, ma anche di nuove produzioni e sperimentazioni artistiche.
Questo appuntamento, svoltosi proprio a Ciminna, che segna l’inizio di diverse tappe, è stato un’operazione culturale che ha visto la partecipazione di numerosi protagonisti del mondo del cinema e delle istituzioni.
In prima fila, il regista Alfio D’Agata, che ha già tratto ispirazione da Ciminna per le sue opere, riconoscendo nel borgo non solo un valore scenografico, ma anche un’anima autentica, capace di parlare al pubblico contemporaneo.
Dopo i saluti istituzionali da parte dell’amministrazione comunale, la parola è passata a Fabio Corsini e a Sergio D’Arrigo, che si sono collegati in diretta con il dott. Tarantino della Sicilia Film Commission.
È proprio da questo intervento che è emerso con forza l’impegno dell’ente nel sostenere la rinascita cinematografica dei territori siciliani. Il dott. Tarantino, collegato da Cannes, dove la Sicilia Film Commission sta presentando un film finanziato lo scorso anno, ha espresso un saluto caloroso, sottolineando il dispiacere per non poter essere fisicamente presente a Ciminna, ma condividendo l’entusiasmo per un’iniziativa che mette in luce il valore del cinema d’autore e la vocazione cinematografica dell’isola.
«Il cinema ha reso la Sicilia protagonista dello scenario internazionale già dagli anni ’50» – ha dichiarato Nicola Tarantino – «e, oggi, grazie al lavoro di squadra, stiamo riportando la nostra regione a livelli di visibilità e qualità che non vedevamo da tempo».
Il passaggio dell’eredità del Gattopardo da Visconti fino all’attuale adattamento prodotto da Netflix rappresenta un vero e proprio confronto tra passato e presente che Tarantino ha definito un’operazione culturale di grande spessore: «Ha riportato al centro l’importanza di un’opera letteraria straordinaria, aprendola ai giovani e a un pubblico internazionale, con un’uscita contemporanea in oltre 80 Paesi. Ma soprattutto ha riacceso l’attenzione su Il Gattopardo di Visconti, girato proprio a Ciminna».
L’auspicio – condiviso da tutti i presenti – è che questa riscoperta possa stimolare nuove produzioni, attrarre investimenti e riportare Ciminna tra i luoghi simbolo della narrazione cinematografica italiana e internazionale. L’intervento di Fabio Corsini è stato un richiamo alla memoria ma anche alla presa di coscienza e conseguente piena consapevolezza della grande ricchezza del territorio siciliano.
«Dobbiamo imparare a capire quanta ricchezza storica ci circonda e ancor di più imparare a valorizzarla come fanno altri paesi del nord Europa”. Ivan Ferrandes, location manager, è apparso molto interessato a Ciminna, come luogo da proporre a registi e produzioni, non solo per film in costume ma anche per altri progetti, tanto da proporre al Sindaco di soggiornare qulache giorno nel piccolo borgo per viverne i luoghi ancor di più.
«Ciminna è un luogo che ha sicuramente una storia ma può interessare anche perché è ancora un luogo puro, incontaminato ed ha ancora altro da far scoprire di sé”, così afferma Ferrandes.
A chiudere l’incontro, l’intervento di Fabrizio Ferrara, che ha offerto un sostegno concreto all’iniziativa, assicurando la collaborazione delle istituzioni per far rinascere Ciminna sotto il segno del cinema.
«Abbiamo una grande occasione – ha affermato Ferrara – per valorizzare non solo la memoria, ma anche le potenzialità future di questo luogo. Il cinema è un motore culturale ed economico straordinario, e Ciminna ha tutte le carte in regola per esserne protagonista».
Così come nella Commedia di Dante, dove i luoghi diventano specchi di coscienza, anche Ciminna può ambire a essere non solo cornice ma coscienza critica del nostro tempo, può essere al tempo stesso un set dove il presente incontra la storia e dove ogni pietra racconta tradizioni, cultura, storia ma anche la bellezza di luoghi ancora da scoprire.
In una società in continua trasformazione, dove l’immagine domina la comunicazione globale, la Sicilia può diventare narrazione visiva di sé stessa – purché sappia valorizzare luoghi che, come Ciminna, hanno già dimostrato di essere più di un semplice sfondo: un paesaggio culturale a tutti gli effetti.
“Noi siamo ombre, ma ombre nobili”- citando il Gattopardo - ombre che il cinema può restituire alla luce, attraverso l’arte, la visione e l’impegno condiviso. Pertanto, in un tempo in cui spesso "tutto cambia perché nulla cambi", come scrisse Tomasi di Lampedusa, questa iniziativa invita invece a un cambiamento autentico, in cui memoria e visione possano generare nuovi orizzonti culturali, cinematografici ed anche economici.
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