ITINERARI E LUOGHI
In Sicilia sulle tracce di gesta (millenarie): tour tra luoghi unici di cavalieri e templari
Un percorso affascinante, ricco di avventure ed eventi che hanno trasfigurato località che custodiscono monumenti e testimonianze di passaggi millenari
Chiesa della Santissima Trinità, "La Magione" a Palermo
Un percorso affascinante, ricco di avvenimenti, avventure ed eventi che hanno trasfigurato località dove si custodiscono monumenti e testimonianze di passaggi millenari.
Siamo nell'era delle crociate e la Sicilia non poteva non fare la parte da leone, centro del Mediterraneo antico, luogo di partenza e di passaggio per la terra santa, addirittura nominata nella pellicola storica "Le crociate" nella cui sceneggiatura Liam Neeson, interpretando uno dei più importanti cavalieri della vicenda, dichiara di partire da Messina.
Viaggiamo quindi tra alcuni di questi siti che sono la memoria degli ordini cavallereschi e monastici, molto discussi in una rivalutazione dei fatti storici, soprattutto, proprio quelli legati alle crociate e alle reali motivazioni che addussero il loro accadimento. Iniziamo con forse l'ordine più famoso e narrato tra miti veri o presunti tali: I cavalieri templari.
Andiamo nella Modica barocca della Val di Noto, nel sud est dell'isola, dal 2002 entrata a fa parte delle città patrimonio mondiale dei siti UNESCO e santuario del cioccolato in Sicilia.
Qui troveremo la chiesa di San Giacomo, edificio del trecento ubicato su un piccolo promontorio dedicata a quel San Giacomo detto il "matamoros", ovvero colui che difendeva con coraggio e devozione la sua terra dai mori, i musulmani appunto.
Il suo culto si diffuse in Sicilia dopo la conquista normann e l'elemento che collegherebbe questa chiesa al culto templare è la croce a quattro triangoli convergenti, ancora visibile malgrado le intemperie ne abbiano levigato i contorni.
A Trapani ci immergiamo in un altro straordinario centro storico e andiamo a vedere San Giovanni Battista del Tempio, sempre del trecento, intitolata a Sant'Agostino e tolta all'ordine dopo la sospensione dei Templari e concessa da Federico agli Agostiniani.
Qui rimangono i simboli che legano l’edificio all’ordine: il rosone a dodici colonnine che si con l'Agnus Dei scolpito nell'anello centrale e riportato anche sui sigilli templari, una croce di Malta, altro simbolo dell’Ordine.
Passiamo all'Ordine dei Cavalieri di Malta e andiamo nella Piazza Armerina famosa per i mosaici della Villa romana del Casale.
Qui accanto alla chiesa barocca di Santo Stefano è possibile visitare una delle testimonianze più straordinarie del coinvolgimento crociato in Sicilia: la "Commenda".
Questo edificio fu costruito intorno all’ XI secolo, con la venuta dei Normanni e la conseguente rimonta contro la dominazione musulmana in Sicilia, ma venne trasformato intorno al 1400 in Commenda dei Cavalieri di Malta che furono determinati in varie battaglie alle quali parteciparono arruolandosi, anche cittadini di Piazza Armerina.
Fu costruita sulla preesistente chiesa di S. Maria del Soccorso, donata ai Cavalieri dell’Ospedale di Gerusalemme.
Successivamente intorno al 1150, l’Ordine Militare dei Cavalieri prese possesso dell’edificio con l’impegno di edificare un complesso da adibire a ospizio per i pellegrini diretti in Terra Santa e di luogo di raduno e di riposo per i Cavalieri Crociati.
Sede dell'ordine dei Gerosolimitani fu la Chiesa della Commenda di Polizzi Generosa nel cuore delle Madonie che, come i cavalieri Teutonici, si occupava della protezione dei pellegrini in Terra Santa e poi dell’assistenza agli ammalati. I Gerolosomitani arrivarono a Polizzi nel 1177 ed ebbero la prima sede nel Casal San Peri.
Quando San Peri, intorno al 1450, si andò svuotando, si trasferirono nella parte bassa del paese, in posizione isolata. Lì costruirono la loro casa, adiacente alla preesistente Chiesa di S. Agostino.
Tornando ai Cavalieri Teutonici a Palermo si trovava un loro Monastero: stiamo parlando niente di meno che della bellissima Chiesa della Magione, e dell'abbazia, dedicata alla SS. Trinità, fondata intorno al 1150 dal Gran Cancelliere di Guglielmo I d’Altavilla detto il Malo, Re di Sicilia (1120-1166) il conte Matteo d’Ajello.
Sia la Chiesa che il monastero furono affidati ai monaci Cistercensi, fino al 18 luglio del 1193 quando l’imperatore Enrico VI di Svevia, lo tolse ai legittimi possessori per trasferirlo all’Ordine Teutonico del quale lo stesso monarca era membro e protettore.
E sempre a Palermo, per chiudere con un'altra chicca, dietro l'imponenza della cattedrale, superato l'arco e subito dopo la loggia dell'incoronazione in via Matteo Bonello, c'è la Chiesa di Santa Cristina La Vetere sul tratto ormai residuo di quella che era la via dei pellegrini che conduceva alla città.
È quello che rimane di un complesso molto più grande e articolato, che oltre a custodire le spoglie di una delle 4 patrone di Palermo, praticava con l'ordine dei cistercensi la cosiddetta "hospitalia" per accogliere e assistere cavalieri e pellegrini diretti in terra santa.
Dentro questo minuscolo gioiello di pietra intatto nella sua bellezza, ci sono ancora i simboli e gli stemmi dell'ordine della Compagnia della Santissima Trinità detta dei «Rossi», per via del colore della cappa indossata dai confrati, che ne presero possesso dopo i cistercensi.
Qui rimane nel silenzio un antico sarcofago di quello che probabilmente fu un nobile cavaliere che ancora possibile ammirare con le sue insegne.
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