La guerra e l'arrivo degli americani a Pioppo: in un video la testimonianza di Vincenzina
Il video pubblicato da Comitato Pioppo Comune. «Auguriamoci di essere abbastanza forti da non dimenticare mai che ciò che è stato non deve più accadere»
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«Durante la guerra abbiamo fatto ciò che dovevamo, e quando è cessata, abbiamo raccolto i cocci e ricominciato le nostre vite da capo. Mia sorella aveva un bisogno disperato di dimenticare, proprio come me. Forse questo è stato un altro errore che ho commesso: permetterle di dimenticare».
Con le parole di un brano tratto da "L'Usignolo" di Kristin Hannah, il Comitato Pioppo Comune celebra la Giornata della Memoria e pubblica sulla sua pagina Facebook un'emozionante testimonianza.
Protagonista del video racconto è la signora Vincenza Giammanco, detta "Vincenzina", che con i suoi 90 anni di vita alle spalle ci racconta come si viveva a Pioppo negli anni della Seconda Guerra Mondiale e dell'arrivo degli americani.
«Perché la nostra memoria, fortunatamente per noi, è troppo giovane - scrivono dal Comitato -. Noi non siamo stati toccati direttamente dalle brutture e dall'orrore della guerra; non abbiamo negli occhi il dolore di chi ha perso tutto. Ma abbiamo un grande privilegio: possiamo scegliere.
Possiamo scegliere di ricordare ciò che altri ci hanno lasciato. Auguriamoci quindi di essere abbastanza forti da non dimenticare mai che siamo tutti esseri umani e che ciò che è stato non deve più accadere».
Con le parole di un brano tratto da "L'Usignolo" di Kristin Hannah, il Comitato Pioppo Comune celebra la Giornata della Memoria e pubblica sulla sua pagina Facebook un'emozionante testimonianza.
Protagonista del video racconto è la signora Vincenza Giammanco, detta "Vincenzina", che con i suoi 90 anni di vita alle spalle ci racconta come si viveva a Pioppo negli anni della Seconda Guerra Mondiale e dell'arrivo degli americani.
«Perché la nostra memoria, fortunatamente per noi, è troppo giovane - scrivono dal Comitato -. Noi non siamo stati toccati direttamente dalle brutture e dall'orrore della guerra; non abbiamo negli occhi il dolore di chi ha perso tutto. Ma abbiamo un grande privilegio: possiamo scegliere.
Possiamo scegliere di ricordare ciò che altri ci hanno lasciato. Auguriamoci quindi di essere abbastanza forti da non dimenticare mai che siamo tutti esseri umani e che ciò che è stato non deve più accadere».
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