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La Sicilia in aiuto delle donne: cosa sono e come funzionano i centri antiviolenza

Oltre due milioni di euro dalla Regione per case-rifugio e centri antiviolenza e per fornire assistenza alle donne e ai loro figli e il Comune accredita due nuove strutture

Balarm
La redazione
  • 20 agosto 2019

A Palermo, ma non solo, aumentano i luoghi sicuri per le donne vittime di violenza e i loro figli minorenni: il Comune, dopo l’esame delle domande di partecipazione all'avviso pubblico dello scorso mese di maggio, ha accreditato due centri antiviolenza e altrettante case di accoglienza naturalmente a indirizzo segreto.

Inoltre arrivano oltre due milioni di euro dalla Regione per case-rifugio e centri antiviolenza e per fornire assistenza alle donne e ai loro figli minori: sono stati pubblicati i bandi per finanziare interventi a favore delle vittime di abusi e per sostenere economicamente le strutture dedicate all’accoglienza.

Le due nuove strutture sono gestite una dalla coop sociale "Nuova generazione", con sede legale a Trabia, e l'altra dall'associazione le Onde onlus, con sede legale Palermo in viale Campania (091 327973): due residenze a indirizzo segreto e altrettanti centri, che aprono le porte a donne sole o con figli, italiane o straniere, che hanno subito maltrattamenti fisici, psicologici, sessuali, economici o atti persecutori
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Lo scopo è quello di "rispondere alla domanda di aiuto e protezione delle donne vittime di violenza e sostenere le vittime nei loro percorsi di uscita dalla violenza e nell’elaborazione del trauma. Si vuole anche favorire i processi di reinserimento e partecipazione sociale attraverso processi di inclusione attiva, realizzare specifici programmi di accompagnamento per lo sviluppo di percorsi di autonomia economica e abitativa. Viene poi garantito sostegno nei percorsi giudiziari".

Su un piano più ampio si vuole anche "sensibilizzare la comunità allargata attraverso azioni di informazione, prevenzione e di educazione".

La Regione ha previsto anche interventi per finanziare le spese di gestione sia per i centri antiviolenza che per le case-rifugio a indirizzo segreto.

Tra le misure anche il reinserimento lavorativo delle vittime attraverso il finanziamento di borse-lavoro e tirocini formativi, oltre all'apertura di quindici nuove strutture di accoglienza che verranno realizzate prioritariamente in quei distretti sanitari ancora privi e che si aggiungeranno alle trentasette già esistenti. Previsto, infine, il finanziamento del Fondo per l'assistenza gratuita alle vittime.

«Prosegue l'impegno del mio governo - dice il presidente Nello Musumeci - accanto alle donne in difficoltà. Vogliamo garantire adeguata protezione alle vittime di violenza attraverso la loro presa in carico da parte dei centri specializzati e, laddove necessario, l'immediata ospitalità presso strutture di accoglienza a indirizzo segreto. Un progetto che punta anche a promuovere la cultura del rispetto della persona attraverso percorsi di prevenzione e di informazione».

«Si tratta - spiega l’assessore alle Politiche sociali Antonio Scavone - dell'attuazione delle linee di azione previste dal Piano regionale degli interventi per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere 2019-2020 recentemente apprezzato dal governo Musumeci. Un programma dove particolare attenzione è stata rivolta al sostegno psicologico, educativo e legale da offrire alle donne vittime di violenza che spesso vivono la loro situazione di disagio in una condizione di assoluta solitudine».

«Un budget che serve - prosegue Scavone - sia per garantire alle vittime il pagamento delle spese per l'assistenza/consulenza legale e per quelle sanitarie non riconosciute dal Servizio sanitario nazionale, sia per fornire loro il necessario e fondamentale supporto psicologico».

Se subisci violenza o ne hai subita nel passato e non riesci a superare il trauma o ad affrontarlo, puoi chiamarce le Onde Onlus al numero 091 327973 e andare presso il loro centro di accoglienza.

Al telefono potrai avere le prime informazioni in merito ai problemi che vivi e fisseranno con te un appuntamento con un’operatrice di accoglienza per parlare della tua situazione ed individuare gli aiuti che ti servono per costruire un progetto di vita senza violenza.

Il Centro è in collegamento con il 1522, con gli altri servizi e le forze dell’ordine di Palermo: è un luogo di donne a cui ti puoi rivolgere anche anonimamente, nato e pensato per rispondere ai problemi che vengono dalla violenza familiare e sessuale.
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