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La trovi a Natale ma è una pianta esotica: il simbolo delle feste grazie (anche) a Palermo

La storia di come l'Euphorbia pulcherrima, che ama il caldo e non è invernale sia diventata il simbolo del Natale non solo in Sicilia. Dobbiamo tornare a secoli fa

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 19 dicembre 2022

La Stella di Natale

Come ogni anno, presto prenderanno possesso delle maggiori piazze del capoluogo. Compariranno nei balconi e nei saloni, accanto agli abeti decorati a festa, e decoreranno la scalinata del Massimo ben oltre il concerto di Capodanno, dando alla facciata del Teatro un tocco di colore rosso acceso.

Saranno molte le persone che si appresteranno a comprarne degli esemplari nei vivai per le feste, seguendo una tradizione secolare che deriva direttamente dalla fine dell’Ottocento, che gli ha indotti a credere di star per possedere una tipica pianta invernale, al pari dell’agrifoglio (Ilex aquifolium) e del vischio (Viscum album), che a causa delle loro bacche da oltre due millenni assumono significati religiosi verso la fine dell’anno.

Sto parlando ovviamente dell’Euphorbia pulcherrima, nota ai più come Stella di Natale, una delle piante ogni anno più vendute del mondo, a seguito del suo collegamento con le feste natalizie di dicembre.

A differenza però di quanto credono in molti, questa pianta non ha nulla a che spartire con i freddi mesi invernali. Anzi, è nativa di una calda e umida foresta del Messico centrale. Una pianta esotica, che anche grazie al contributo di Palermo è divenuta nel tempo simbolo di cristianità.
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La pianta è arbusto che può raggiungere anche i 4 metri di altezza. Le piantine infatti che compriamo dal vivaio sono soltanto degli esemplari adattati al mercato floristico europeo, che necessita principalmente di piccole piante dalle grandi foglie, perfette per giardini e salotti.

In realtà in natura la specie presenta tipiche foglie e fiori verde-marroni ed è grazie agli ibridatori se nei secoli abbiamo selezionato una gamma di colori che vanno dal classico scarlatto fino al bianco. I veri fiori della Stella di Natale difatti non sono per nulla appariscenti.

Essendo una pianta esotica, la temperatura media a cui dovrebbe essere esposta è quella di 22 °C. Proprio a seguito di questo, buona parte del territorio europeo non è idoneo alla sua coltivazione, ma viste le vendite i vivaisti hanno continuato a foraggiarne il mercato, tramite l’uso delle serre. In Europa il territorio migliore per coltivarlo è proprio il nostro.

Il Sud Italia infatti, assieme alla Sicilia, presenta estati molto calde e inverni miti simili a quelle delle zone di origine della specie. E non a caso la Euphorbia pulcherrima è storicamente molto presente sulla nostra isola.

Mentre infatti la specie cominciava a diffondersi per il mondo, grazie al contributo di a Joel Roberts Poinsett, ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, da cui deriva il suo secondo nome Poinsettia, che ne regalava a centinaia ai suoi colleghi, la Sicilia e in particolare Palermo visse nell’Ottocento diversi moti culturali e naturalistici, che portarono l’Orto Botanico nel divenire fra i principali centri di studi sulla flora esotica nel mondo.

Siamo infatti alla fine della seconda metà del secolo, nel periodo del rinnovamento culturale della città. Crispi è primo ministro e i Florio governano di fatto con la loro economia il mercato dell’isola.

A Palermo il direttore dell’orto è Agostino Todaro, che cerca di istituire degli scambi botanici con i maggiori orti del mondo, alla ricerca di piante esotiche provenienti dall’Australia e dalle Americhe. Alla fine riesce nel suo impegno e scambia i semi delle specie endemiche siciliane con altre specie esotiche.

Palermo già da un secolo è patita di specie provenienti dall’altro lato del mondo. La pomelia (Plumeria sp.) infatti decora i balconi nobiliari da inizio 800 e in città si è diffusa una nuova moda – non solo tra accademici e nobili, ma anche nella fascia popolare – di importare e tentare di coltivare specie messicane, australiane, cinesi eccetera.

E l’orto botanico fa il suo dovere nell’importare insieme ai compratori nuove specie, insegnando ai vivaisti come gestire queste piante "aliene". L’Euphorbia pulcherrima è tra queste, che Alexander von Humboldt, esploratore e amico di Goethe, all’epoca ha introdotto a Berlino già da 90 anni.

Una “stella” rossa per Natale, che si coltiva facilmente nel Mediterraneo. Questo è quello che si offre ai mercati siciliani ed europei. Tra l’altro si narra che in Messico questa pianta venisse chiamata “Fiore della Notte Santa”, in quanto durante la vigilia di Natale una bambina decise di porgere in dono a Gesù un mazzolino di fiori selvatici che aveva raccolto.

Felice e commosso di ricevere questo dono, Gesù trasformò il mazzolino in tante decorazioni rosse che riempirono la chiesa. Un ottimo mito, soprattutto per il nostro mercato cattolico locale. E fu così che in poco tempo la pianta si diffuse ovunque, non solo in Sicilia, per la vigilia di Natale.
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