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Le sue giornate tra set fotografici e fornelli: la folle vita della "chef modella" di Palermo

Vi raccontiamo la storia di Isabella, imprenditrice 31enne, che nella sua città sceglie di dividersi tra due mondi: quello della cucina del suo ristorante e quello delle passerelle

Stefania Brusca
Giornalista
  • 20 dicembre 2021

Isabella Lareddola

Assorbire le tradizioni familiari come il cibo e gli aromi è un’esperienza che ti permette anche di prendere le distanze da queste, di scegliere tutt’altra strada, sapendo che c’è una porta che resta sempre aperta. Ma c’è anche chi decide di far convivere due anime in una, di tenersi le radici e le ali.

È il caso di Isabella Lareddola, 31enne, stylist, modella ma anche cuoca e imprenditrice. La sua vita la trascorre tra set fotografici e la cucina del suo ristorante nel centro di Palermo. Due attività così diverse e allo stesso tempo portate avanti con passione e dedizione.

Le piacciono le situazioni informali e prendersi poco sul serio, un’attitudine diversa dalle classiche donne da copertina. «La ristorazione è da sempre nei miei ricordi familiari – spiega Isabella -. Il mio vero inizio è stato da cameriera e da lì non mi sono mai più fermata, un po' come con la mia attività da modella indipendente».
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Inizia per caso a fare la modella, un pomeriggio, quando un amico di suo fratello le scatta le prime foto in pellicola. «Ho scoperto un nuovo modo per esprimere la mia personalità. Conciliare la cucina e la fotografia è un esercizio naturale per me. L'attività di modella è pur sempre un hobby oltre che un secondo lavoro».

Negli ultimi mesi ha preso parte a video musicali e spot pubblicitari anche come stylist. «Aver scattato per Antonio Marras a Palermo – sottolinea - mi ha emozionata come aver partecipato alla campagna Camper FW20, al video "Klan" di Mahmood e allo spot Redbull diretto da Just Maria».

Anche gestire un ristorante non è un affare da poco, anche se in questo ambito le sta accanto anche la famiglia, una sinergia che rende possibile portare avanti l’attività, grazie a un’organizzazione a incastro. «Da Pot spesso decidiamo i piatti con mia sorella Michela, la mia vera mentore. Lavorare in famiglia è un dividersi compiti e orari in armonia. Il nostro motto? “Tutti devono saper fare tutto (o quasi)”».

Due mondi diversi, moda e cucina, che negli ultimi anni si sfiorano e che hanno in comune il fatto di essere sempre più esigenti. Anche il settore culinario ormai ha preso piede, entrando di prepotenza nelle case e nelle vite di tutti gli italiani attraverso innumerevoli programmi televisivi.

E crescono anche le aspettative e la voglia di essere stupiti da parte di chi il mestiere di cuoco lo fa per professione: «Ci piace reinterpretare la tradizione culinaria siciliana rendendola contemporanea e aperta al mondo. È la nostra prerogativa: innovare ma non stravolgere».

La cucina di Isabella è «"social", nel senso che riflette il mio modo di fare del cibo un'osservazione antropologica di cultura e tradizioni. Frutto di queste mie ricerche sono piatti ricchi di un senso quasi interattivo tra culture e sapori»

Ne è un esempio la tartare di tonno con gazpacho con cuore di composta di mele e sopra tartare di tonno con semi di finocchio. Questo piatto è un pot pourri di ingredienti e Paesi: «C'è il gazpacho che ci porta in Spagna, il coriandolo in Messico, il seme di finocchio che richiama la nostra Sicilia».

Grazie a questa apertura alla contaminazione tra i fornelli c’è però un tipo di cucina che più di ogni altro ispira Isabella: «Adoro la cucina orientale, ne sono quasi ossessionata, quindi penso che il piatto che mi rappresenti di più sia il Ramen». Tra gli ingredienti preferiti invece «ci sono aglio, zenzero, cannella e miso». E la curcuma? «Anche quella».

Una strada ben delineata, anche se complessa da seguire, quella della modella-cuoca. Ma Isabella guarda ancora più in là, verso altre mete da raggiungere, altre vite da vivere.

«Crescere sempre e lavorare con produzioni sempre più grandi è ciò che mi auguro come modella. Per quanto riguarda la cucina mi piacerebbe viaggiare in giro per il mondo e assaggiare le cose più strane per poterne capire i sapori, gli odori e le tradizioni del luogo».

Anche se i due percorsi vanno di pari passo, non è detto che questo duri per sempre e anche se le passioni sono entrambi forti, la bilancia sembra pendere un po’ più da una parte: «Non esiste per me una scelta, mi piace fare entrambe le cose. Cucinare è un'arte e so che mi accompagnerà anche quando l'età per la moda passerà».
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