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Lo sneakers game, un gioco diventato realtà: Andrea e le sue (oltre mille) paia di scarpe

Andrea è uno sneakers collezionista palermitano che ha iniziato a coltivare la sua passione per i modelli di tiratura limitata appena quindicenne: ecco la sua storia

  • 4 giugno 2020

Andrea D'Auria con una delle sue scarpe da collezione

È più che un semplice gioco o passatempo, lo sneakers game è una passione che per Andrea D’Auria, 37 anni palermitano purosangue, si è trasformato in realtà: e oggi è uno dei più grandi collezionisti siciliani di sneakers limited edition.

Lo sneakers game, letteralmente “il gioco delle scarpe”, molto diffuso tra i ragazzi sia in Italia che all’estero, è la “mania” di collezionare scarpe modello sneaker appartenenti a collezioni di famosi brand sportivi che però siano state realizzate dalla casa madre in esclusive edizioni limiate.

Andrea ha iniziato a coltivare questa passione per i modelli non di tiratura fin da piccolo quando sua madre, nella difficoltà che spesso accomuna tanti bambini dal piede particolarmente paffutello che non riescono facilmente a trovare una scarpa comoda e della propria misura “over size”, si rivolgeva ad amici negozianti palermitani che le fornivano ad hoc delle chicche di campionario che potessero calzargli a pennello.
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«Ero un bimbo in sovrappeso e non riuscendo mai a trovare negli scaffali espositivi dei negozi delle scarpe adatte a me i negozianti amici di mia madre le procuravano a posta per me delle calzature non di tiratura, dei pezzi non destinati al mercato siciliano e che, già allora, erano delle vere chicche di campionario esclusive sia a livello nazionale che nei mercati esteri – dice Andrea.

Così è nata la mia sfrenata passione per la ricerca di sneakers limited edition, paia a tiratura limitata e rigorosamente numerate, che negli anni mi ha portato ad essere uno dei maggiori collezionisti siciliani di sneakers limited edition».

Andrea ha iniziato il suo sneakers game appena quindicenne, su per giù intorno alla metà degli anni '90, ed è stato uno di quei collezionisti “all’antica” che ha gestito questa grande passione in analogico, quando ancora il mondo interno non aveva assistito all’avvento globale di internet e del digitale, il che ha reso la sua personale caccia ancora più difficoltosa spingendolo anche a viaggiare oltre oceano per fiere e stock di magazzino per trovare delle 47 e mezzo limited edition di cui andare fiero.

«La mia scarpa preferita sono le mitiche Air Jordan 3 Og ma ho anche delle rarità come le Nike Yeezy modello 1-2 e le Adidas Yeezy, ossia per intenderci la collezione firmata da Kanye West, che fu il mio acquisto più fortunato perché dopo qualche anno il cantante sciolse la sua collaborazione con Nike e che hanno un valore attuale complessivo che superano le migliaia di euro ciascuna» - continua.

Una vera collezione privata che oggi conta più di mille paia di scarpe, tra pezzi unici e doppioni esclusivi acquistati “one to stock one to rock” (ossia uno da indossare e uno da conservare), anche se il pezzo più raro che gli è capitato tra le mani sono state sicuramente le scarpe di “Ritorno al futuro 2”, delle Nike Air Mag, che Andrea ha acquistato tramite asta ma che ha poi rivenduto ad un altro sneakers collector privato.

Oggi questo ragazzone è uno degli organizzatori della macchina di eventi “Unlocked”, ambiente che gli ha permesso di allargare i suoi orizzonti e di venire in contatto con tanti rapper e esperti del mercato dello sneakers games; un gioco che anche grazie all’avvento del web non pare avere confini ma che, per i veri appassionati, ha solo un’unica regola d’oro: non possedere scarpe di seconda mano.

«Nella filosofia dei veri sneakers collectors avere delle scarpe già indossate da qualcun altro è un’eresia, addirittura in America c’è l’usanza di baciare la suola delle scarpe per far capire che non hanno mai toccato terra».
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