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Ersu, la Regione taglia i finanziamenti per le mense

La Regione non ha ancora versato la prima rata del contributo di funzionamento agli enti per il diritto allo studio di Palermo, Catania, Messina ed Enna

  • 30 agosto 2012

Gli studenti rischiano di rimanere digiuni. È questo l’allarme lanciato dall’Ersu di Palermo, l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario. La spesa pubblica regionale è bloccata e, a pagarne le spese, saranno anche gli universitari. Il dipartimento regionale alla Formazione e istruzione non ha provveduto a versare la prima rata del contributo di funzionamento per l’anno finanziario 2012 agli enti per il diritto allo studio di Palermo, Catania, Messina ed Enna.

All’Ersu di Palermo dovrebbe essere assegnato un importo di circa 5,5 milioni di euro, - 33% rispetto al 2011, somme tutte già impegnate per onorare contratti pluriennali vigenti per la fornitura di servizi in favore degli studenti e che - oltre alle spese di funzionamento degli uffici - servono in maggior parte per coprire la spesa di quasi un milione di pasti annui agli studenti universitari attraverso aziende convenzionate. Il patto di stabilità, ovvero il tetto di spesa imposto da Roma alla Sicilia, impone un limite che nel 2012 è divenuto ancora più stringente, tanto da mettere in difficoltà l’intera macchina amministrativa, che fino a dicembre dovrà tagliare 1,4 miliardi tra le spese in programma.

Somme già impegnate, sostiene l’Ente, «per onorare contratti pluriennali vigenti per la fornitura di servizi in favore degli studenti e che - oltre alle spese di funzionamento degli uffici - servono in maggior parte per coprire la spesa di quasi un milione di pasti annui agli studenti universitari attraverso aziende convenzionate». Se entro il mese di agosto il dipartimento regionale Formazione e Istruzione non provvederà all'accreditamento delle somme spettanti, l'Ersu di Palermo, con l'ormai imminente inizio del nuovo anno accademico, «sarà costretta a non riaprire le mense universitarie del capoluogo», oltre a quelle di Agrigento, Trapani e Caltanissetta, «non potendo fare fronte ai contratti di fornitura vigenti e non avendo più certezza delle reali somme che verranno accreditate e ciò anche alla luce delle notizie relative a una possibile, ulteriore, riduzione della spesa dei dipartimenti regionali».

«Il mancato versamento da parte della Regione delle somme dovute all'Ersu è intollerabile, e segnala in modo inequivocabile come la nostra classe dirigente pensi alle prossime elezioni piuttosto che al futuro della nostra Isola». Lo affermano, in una nota, Luca Lombardo e Fausto Melluso, delle associazioni RUN- Rete Universitaria Nazionale e MoSt- Movimento Studentesco.

Secondo Lombardo e Melluso, «la chiusura delle mense, paventata dal Presidente dell'Ersu, rappresenterebbe un balzo in avanti intollerabile nella progressiva limitazione del diritto allo studio. Gli investimenti regionali per le università siciliane sono già estremamente carenti, ed i tagli degli ultimi anni hanno ulteriormente eroso la possibilità per la nostra università di dare risposte agli studenti meritevoli, che se "privi di mezzi" si ritrovano sempre più spesso senza alcuna tutela, alla faccia dell'espresso richiamo costituzionale. Se le mense chiuderanno gli studenti evidentemente manteranno il diritto di andare a mangiare alla buvette di Palazzo dei Normanni».

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