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Fondali che incantano: quella Sicilia sommersa che attira sempre più turisti

Da Ustica a Marzamemi, da Pantelleria alle Egadi: gli itinerari archeologici sommersi siciliani incantano e attirano ogni anno migliaia visitatori

Balarm
La redazione
  • 22 novembre 2017

La Sicilia fa parlare di sè e con il suo mare incanta e attrae non solo quei turisti che stazionano ogni anno sulle spiagge, ma anche chi vuole, letteralmente, andare più a fondo: è infatti in crescita il numero dei visitatori che arrivano sull'Isola per scoprire le sue bellezze sommerse.

Stando ai dati della Soprintendenza del Mare i tesori sottomarini hanno portato in Sicilia, solo quest'anno, oltre cinquemila visitatori. Un numero di rilievo che getta nuova luce sul binomio mare e cultura, rendendolo punto di partenza per nuovi progetti.

Innovazione e collaborazione sono le parole chiave per investire su quelli che sono veri e propri musei sottomarini: la Sicilia vanta ben ventuno itinerari subacquei, ognuno con le sue peculiarità: per scoprirli è disponibile anche un'applicazione (scaricabile sia su dispositivi iOS che Android).

Per la tutela di alcuni di questi sono stati realizzati sistemi di telecontrollo e telefruizione, mentre per gli altri sono state avviate collaborazioni con diving center autorizzati che consentono ai visitatori di immergersi in sicurezza tra anfore, colonne romane, resti di navi e di chiese bizantine.

Il sito più visitato è quello di Pantelleria che può contare su mille turisti ogni estate, a seguire Levanzo e Marzamemi. La soprintendenza del mare ha stipulato convenzioni con divers esperti, che diventano vere e proprie guide turistiche, con le bombole ad aria compressa respirabile invece che con le cartine turistiche.

Come sostiene lo scrittore Fosco Quilici «Nessun mare ha avuto la fioritura di civiltà che hanno lasciato il segno in un mare, come il Mediterraneo» ed è proprio la consapevolezza del valore di questo patrimonio che rappresenta un mezzo attraverso cui conoscere e tutelare le nostre acque.
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