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Giuseppe La Spada, siciliano e art director di Mengoni

Per il Festival di Sanremo Marco Mengoni vince con "L'essenziale". A trionfare per la vittoria all'Ariston anche il suo art director, il siciliano Giuseppe La Spada

  • 20 febbraio 2013

Sessantatre edizioni. Il solito teatro. Tanta musica, ma un solo vincitore. Quest’anno nel palco dell’Ariston a Sanremo, per il Festival della Canzone italiana, ad innalzare il leone d’oro rampante su palma, è un figlio di casa X-Factor, Marco Mengoni. “L’essenziale” è già in vette alle classifiche d’ascolto. Ma ad esultare, non è stato soltanto il neo eletto vincitore. Il regista del video della canzone premiata alla kermesse nella città dei fiori è il digital artist Giuseppe La Spada, siciliano della provincia di Messina, per l’esattezza di Milazzo.

Una collaborazione che affonda le radici in un elemento della natura, l’acqua. Un po’ bizzarro forse, pensare che l’acqua possa fare da collante a due universi un po’ diversi. Ma Mengoni fu da subito affascinato dagli scatti di La Spada, tanto da non mostrare la minima esitazione nel voler intraprendere un percorso lavorativo con lui. Ed è così che nasce il videoclip di “L’essenziale”, uno scorcio intimista sulla vita dell’autore, una sorta di ritorno alle origini in cui è lo stesso Marco ad essere quasi spiato, osservato in un momento di riflessione.

«Appena ho letto il testo non ho avuto dubbi - racconta Giuseppe La Spada -. Mi è sembrato giusto raccontare attraverso delle immagini una canzone che da subito mi ha colpito. Una sorta di fuga dal mondo in cui viviamo, un’evasione fatta di disegni, di musiche al pianoforte, di acqua. Perché è proprio l’acqua l’elemento essenziale di riconduzione al principio della vita». Un video che si cuce addosso perfettamente al significato stesso della canzone, per una ricostruzione scenica molto poetica.

E forse è proprio grazie al video che si realizza una sorta di metafora della vita dello stesso cantante, in questo momento di trasformazione. Adesso che smette i panni di personaggio rock pop un po’ ribelle e stravagante, per indossare quelli più posati in una versione più intimista del personaggio. Proprio questo lato riflessivo ha colpito l’art director siciliano che, sulla scia della poetica, con particolare riferimento all’acqua, ha tessuto il suo intero stile narrativo. In fondo è come fosse un marchio di fabbrica, uno di quelli che ti si imprime indelebile sulla pelle.

«Per me “l’essenziale” è lavorare su progetti che siano di qualità - ci confida La Spada -. Se mi avessero proposto qualcosa che avrebbe potuto snaturare il mio lavoro non avrei accettato». Si definisce un’esteta del gusto, nonché attento osservatore dell’ambiente. Uno dei suoi progetti, infatti, “Kizuna”, è volto a recuperare fondi per la ricostruzione del Giappone. Vanta collaborazioni con Marina Abramovic e Christian Marclay, due artisti con cui ha allestito una mostra sull’acqua; tra i vari riconoscimenti anche il “Webby Awards”, considerato l’Oscar del web.

Ma a corollario di tutto, ciò che ci incuriosisce sapere è perché e come nasce questo legame con l’acqua. «Sono un siciliano, sono nato, cresciuto in un paesino in provincia di Messina, anche se le contingenze della vita mi hanno portato a vivere fuori. Raccontare di mondi attraverso l’acqua mi fa sentire sempre vicino alla mia terra, una terra in cui questo elemento è fondamentale per la descrizione dei luoghi e anche delle persone stesse. Ho in mente di scrivere un libro, proprio sulla Sicilia. Senza trascurare, ovviamente, ciò che l’acqua che abbraccia quest’isola rappresenta per essa stessa e per noi».

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