Il paradosso della viabilità: la Sicilia si è spaccata in tre
Un altro spacco, un altro stop, un altro colpo inferto alla viabilità: la Sicilia si spezza in tre, rendendo gli spostamenti tra le città sempre più simili ad un'odissea
 
									Spostarsi da Palermo a Catania o da Catania a Messina? Se fino a qualche settimana fa avremmo detto che sarebbe stata un’odissea per tutti, oggi la prospettiva è addirittura peggiorata: la Sicilia si è spezzata in tre, rotta, come un vaso caduto dopo un goffo colpo di mano.
Le autostrade siciliane sono diventate ormai impraticabili: non è stata sufficiente la frana, a inizio gennaio, che ha messo in ginocchio il viadotto Scorciavacche sull’autostrada che collega Palermo a Agrigento.
E non è bastato il crollo del viadotto Himera sull'autostrada Messina-Catania, a cui si è ovviato con la creazione di una trazzera temporanea da parte del Movimento 5 Stelle.
Un altro crollo ha messo in ginocchio la viabilità tra Catania e Messina e la Sicilia, già divisa in due, ha visto la propria viabilità cedere ancora una volta tra lo sgomento e l'incredulità dei conducenti rimasti bloccati.
Perché, inoltre, chi guidava è rimasto fermo lungo la strada statale 114 a causa dell’impraticabilità del percorso alternativo varato dalla prefettura. Per quale motivo? A essere stato chiuso, il tratto autostradale tra Giardini Naxos e Roccalumera in entrambi i sensi di marcia per un cedimento che ha interessato la collina di Letojanni.
Frana che però era già stata preannunciata, quando, all’inizio di ottobre, si era registrato un primo cedimento e si era cercato di intervenire per la messa in sicurezza della viabilità l’eliminazione del materiale franoso e il contenimento del costone.
Intanto, fioccano sui social le lamentele degli automobilisti rimasti intrappolati per ore nei loro mezzi che non sono riusciti a spostarsi, a causa della tardiva segnalazione del crollo ai caselli.
La Sicilia è insieme terra di una bellezza sconfinata e regione ricca di pecche e disastri, non da ultimo le strade. Vero è che alcune mosse per ovviare ai problemi della viabilità sono già state fatte.
Ma è anche vero che, a lungo, si resta inermi a osservare lo sfacelo della nostra terra sempre più frammentata: insomma, se i progetti e le idee non mancano, a mancare sono le azioni concrete.
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