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Il volto vergognoso del sistema culturale...

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inoltrata alla redazione di Balarm da una lettrice, che ha constato delle incongruenze organizzative di un evento

  • 15 gennaio 2013

Prima Biennale d'Arte Internazionale di Palermo, un evento che sembra essere piombato dal nulla, ma che nonostante ciò sembra avere tutte le massime per un'occasione dall'ottima riuscita. Grandi i numeri: più di 800 gli artisti coinvolti provenienti da più di 50 paesi diversi; 4 le sedi espositive: Politeama Garibaldi, Loggiato San Bartolomeo, Villa Malfitano Whitaker, Museo di Arte Moderna e Contemporanea "Giuseppe Sciortino" di Monreale. Notevoli le personalità coinvolte nell'organizzazione; diversi gli sponsor.

Quasi un mese di tempo, dal 10 gennaio al 3 febbraio, per un presunto respiro dall'aria internazionale che potrebbe far nascere o risvegliare l'interesse per l'arte, quella dei nostri tempi, tempi spesso così inesprimibili. Eppure l'arte è espressione, e, aver dato la possibilità agli artisti di un piccolo angolo dove poter esporre ciò che hanno da comunicare può essere un vantaggio per loro. Tanti infatti i loro nomi, opinabile la scelta di chi è veramente “artista” e di chi, invece, ha solo cavalcato quest'onda improvvisa per mettersi in mostra anche senza un valido portfolio, facendo ombra alla luce dei veri gioielli.

Le critiche fanno parte dell'arte! Bellissima l'idea di aver trovato dei luoghi espositivi carichi di storia e tradizione: l'arte neonata, bambina, giovane contestualizzata con il vetusto. Un catalogo ben fatto, correlato dalle biografie di ogni artista e con un indice finale; un sito internet dove trovare informazioni per ogni sede espositiva, anche il link di google map per poter raggiungerle. Ma, a mancare è qualcosa di estrema importanza: gli orari di apertura e chiusura per ogni sede; sono stati resi noti solo in ritardo e per giorni erano presenti soltanto gli orari del giorno di inaugurazione.

Sabato 12 gennaio, un pomeriggio dall'aria autunnale, c'è chi decide di dedicarlo all'arte e a questa Biennale. Dopo aver visto la Sala Rossa del Politeama ci dirigiamo verso la splendida Villa ottocentesca Whitaker. Non siamo di Palermo e non sappiamo il punto esatto di Via Dante. Chiediamo a una coppia che casualmente tornava proprio dalla Villa. Ci dicono che è 50 metri più avanti, ma, la Villa, è, niente di meno che: CHIUSA. Nasce una bella chiacchierata e il signore si sfoga un po' con noi sul fatto che un mesetto prima aveva fatto domanda per poter offrirsi come volontario, a seguito di un bando uscito nel sito del comune di Palermo.

Un cittadino che si offre per la sua città senza voler nulla in cambio, invia la sua candidatura, segue le indicazioni dategli, ma, dopo diverse diatribe telefoniche con un referente, non riceve alcuna risposta. Forse perchè doveva offrire lui, piuttosto, qualcosa per esporre? E ancora, sarà stata mancanza di personale, vigilanti di sala o custodi e per questo la Villa era chiusa? Costernati ci passa la voglia di andare al Loggiato di San Bartolomeo, forse per evitare un altro viaggio a vuoto! … La noncuranza di una giusta promozione!

Mariasanta Buscemi

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