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Isola pedonale del Cassaro: "rischiamo di chiudere"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un commerciante di Corso Vittorio Emanuele che spiega il suo No alla pedonalizzazione del Cassaro

Balarm
La redazione
  • 8 ottobre 2012

Signor Sindaco Leoluca Orlando,

sono un commerciante del Cassaro, proprietario di Calcaterra Linea Uomo, negozio sito in via Vittorio Emanuele, e sono venuto a conoscenza del cosiddetto piano regolatore della città e della raccolta firme per l'interruzione al traffico veicolare del centro storico per circa quindici giorni nel periodo di dicembre.

Mi preme fare ricordare che la strada oltre ad essere una fondamentale arteria di penetrazione da e per il centro città, è un importante asse commerciale, ricco di imprese artigianali che a mio parere sono disinformati rispetto alle decisioni prese in merito alla chiusura.

Da sempre le Associazioni di categoria chiedono di essere a conoscenza, con largo anticipo, della chiusura del centro storico, con il chiaro scopo di informare le aziende per consentire ad esse una corretta pianificazione degli acquisti, delle forniture e di informare i loro clienti e di programmare vendite straordinarie necessarie a smaltire le scorte.

Com'è noto, a dicembre inizia il periodo dei tradizionali regali di Natale e alcuni negozi non potranno essere raggiunti dalla loro clientela di provincia, dal momento che non abbiamo oltretutto ancora acquisito quel tipo di cultura dello sfruttamento degli autobus che induca la clientela a fermare le macchine. Ciò è dovuto, a mio parere, alla carenza dei servizi pubblici e alla mancanza di parcheggi gratuiti. I mezzi pubblici andrebbero incrementati ed essere gratuiti per le zone chiuse al traffico.

Bisognerebbe attuare delle vere politiche strutturali: prevedere parcheggi, incentivare i veicoli a basso impatto ambientale per progetti di mobilità sostenibile. Conosciamo benissimo la situazione economica del Comune e dell'Amat e, proprio per questo, temiamo che questi progetti di mobilità verranno avviati non in tempi brevi. Per questo sono contro la chiusura del centro storico che porterà sempre più un isolamento di quella parte della città, impoverendola ulteriormente!

Parlo con cognizione di causa: l'anno scorso, nello stesso periodo, hanno chiuso l'arteria di via Maqueda mettendo dei gazebo al centro della strada in cui si vendeva frutta biologica. Proprio in quell’occasione gli affari per noi negozianti sono calati di circa il 40% e gli affittuari dei gazebo si sono ritrovati con le mani in mano. Abbiamo capito che i blocchi del traffico fatti in questo modo non servono a nulla, invece il Comune prevede tali progetti di chiusura al traffico ogni anno, nonostante essi siano dannosi per le imprese dei centri storici, e che conducono solo ad un aggravamento della situazione economica, già molto difficile a causa della crisi.

Un provvedimento inutile che distorce la concorrenza, ostacola l'accessibilità della città, penalizza le imprese di commercio, il turismo e i servizi dei centri storici a favore delle grandi strutture commerciali periferiche. Con questo provvedimento si fa un passo indietro rispetto alla necessità di rilanciare il valore della nostra città. Serve un cambio di rotta immediato per dare una spinta ai consumi e alla ripresa.

Antonio Coletta
un commerciante del Cassaro

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