L'Oreto non è solo una "fogna": il fiume palermitano sotto gli occhi del Wwf
È il fiume che percorre Altofonte, Monreale e Palermo, ma le sue condizioni sono pessime da anni: così anche il Wwf si mobilita per un recupero
Il Fiume Oreto
Oggi infatti quello palermitano è un fiume-non- fiume: un disastro ambientale spesso maleodorante e nelle cui acque galleggiano rifiuti di ogni tipo. Uno scempio, specie considerando che tutto intorno è circondato da bellezze paesaggistiche che hanno spinto anche il WWF ad attivarsi.
La famosa associazione ambientalista ha infatti deciso di presentare alle istituzioni un Disegno di legge Regionale perché i Comuni di Palermo, Altofonte e Monreale vengano spinti a intervenire per la realizzazione di un Parco dell’Oreto.
L'obiettivo è valorizzare l'area verde con tutto ciò che ne deriva in termini di protezione ambientale: dalla riqualificazione del bacino fluviale alla creazione di percorsi naturalistici che vedano la partecipazione massiva dei cittadini, con il conseguente impiego di mezzi e persone, che avrebbero in questo modo la possibilità di avere un lavoro.
Naturalmente, questo tipo di interventi richiede tempo e grossi investimenti ma anche una cooperazione fra i Comuni di Palermo, Altofonte e Monreale. Frattanto il WWF si è già attivato per la progettazione di attività volte all’istruzione e alla sensibilizzazione dei cittadini tra cui escursioni, visite scolastiche, convegni, discussioni e dibattiti.
Obiettivi di recupero e valorizzazione dell'area, ma con altri mezzi, si era già posto anche il documentarista siciliano Igor D’India con "The Raftmakers", una serie TV che denuncia gli effetti dei cambiamenti climatici e le pessime condizioni in cui versano i corsi d’acqua.
D’India, che aveva tra l’altro messo in rete il film-documentario "Oreto the Urban Adventure", tornando nel luogo si è nuovamente trovato a che fare con rifiuti accatastati da anni sulle sponde e sul fondale e si è accorto che il livello di inquinamento è talmente alto che ormai i rifiuti hanno preso il posto dei pesci.
Ancora una volta, lo scopo è quello di suscitare l’interesse delle istituzioni e attivare degli interventi di recupero dell’area, con la speranza che un giorno il Parco dell’Oreto possa rivivere ed essere liberamente fruito dai cittadini.
|
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
Non te l'aspetti (sicuro): c'è una siciliana tra le città italiane in cui ci si diverte di più
41.164 di Redazione










Seguici su Facebook
Seguici su Instagram
Iscriviti al canale TikTok
Iscriviti al canale Whatsapp
Iscriviti al canale Telegram




